Il primo giorno di pontificato di Leone XIV è stato accompagnato da un coro di congratulazioni che, in un mondo segnato dalle guerre e dalle divisioni, suona già come una notizia. A colpire è la centralità della parola “pace”, citata più volte nel suo saluto dalla loggia delle benedizioni. Una parola che ha subito attirato l’attenzione dei leader mondiali, in particolare di Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin.
“La Santa Sede ci ha sempre sostenuto moralmente e spiritualmente. Continuiamo a confidare in questo appoggio per raggiungere una pace giusta e duratura”, ha scritto il presidente ucraino. Dall’altra parte, il leader del Cremlino ha parlato di “valori cristiani comuni” e di “dialogo costruttivo con il Vaticano”. Parole che arrivano mentre l’Europa continua a discutere sul riarmo e sulla strategia in Ucraina. Non a caso, il premier ungherese Viktor Orbán, tra i più critici del sostegno militare a Kiev, ha definito Leone XIV “una nuova speranza”.
Il Medio Oriente e il desiderio di dialogo
In Israele e nei Paesi arabi, il nuovo Pontefice è stato accolto con messaggi che sottolineano il bisogno di dialogo. “Vogliamo rafforzare l’amicizia tra ebrei e cristiani”, ha scritto il presidente israeliano Isaac Herzog, mentre il premier Benjamin Netanyahu si è limitato a un augurio formale. Più incisivo il messaggio del ministro degli Esteri degli Emirati, Abdullah Bin Zayed Al Nahyan, che ha auspicato una guida capace di “promuovere la coesistenza tra fedi diverse”.
L’Europa guarda al Papa della fraternità
Nel Vecchio Continente, i vertici dell’Unione europea hanno accolto con entusiasmo le parole di Leone XIV. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, hanno espresso la volontà di lavorare “fianco a fianco con la Santa Sede per affrontare le sfide globali in uno spirito di solidarietà”. La presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola ha parlato di “un faro di speranza per tutti”. Un messaggio “fraterno” è arrivato anche dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha sottolineato il significato simbolico dell’8 maggio, giorno della fine della Seconda guerra mondiale.
America Latina in festa
Il legame profondo di Leone XIV con l’America Latina – ha vissuto e operato a lungo in Perù – ha suscitato emozione e orgoglio nel continente. La presidente peruviana Dina Boluarte ha ricordato “la speranza seminata tra i più poveri”, mentre da Buenos Aires il presidente argentino Javier Milei ha parlato di un’elezione “guidata dalle forze del cielo”.
Tra i primi messaggi politici, quello del presidente colombiano Gustavo Petro, che ha auspicato che il nuovo Papa possa “essere un leader per tutti i popoli migranti del mondo” e “difendere i latinoamericani oggi umiliati negli Stati Uniti”.