Il 23 e il 24 settembre 2025 avrebbero dovuto essere i giorni più importanti della storia umana: Cristo in persona sarebbe dovuto scendere a prelevare i “veri credenti” e portarli in cielo, lasciando giù gli infedeli. Non proprio un evento da calendario Google, ma milioni di utenti TikTok ci hanno creduto sul serio. E il risultato? Un’orgia di video deliranti, addii premortem, case svuotate e vicini che hanno ringraziato sentitamente per i divani abbandonati sui marciapiedi.
La teoria era stata lanciata mesi fa dal pastore sudafricano Joshua Mhlakela, che sostiene di aver ricevuto la data direttamente da Gesù. A darle una mano ci ha pensato il web: bastava aggiungere l’hashtag #rapture e in poche ore spuntavano video come funghi dopo la pioggia. Una signora piangeva in auto annunciando “È il mio ultimo video, ci vediamo tra le nuvole”. Un’altra spiegava con serietà che se ti svegli nel tuo letto significa che sei stato scartato dalla lista dei salvati: una sorta di “lista d’attesa” per il Paradiso.
A guardare TikTok, sembrava di trovarsi davanti al trailer di un nuovo Left Behind: milioni di visualizzazioni, 300mila post e l’impressione che bastasse tenere gli occhi al cielo per veder partire i fedeli come mongolfiere. Peccato che l’unica cosa a levitare davvero fossero i prezzi delle lampade finite nei salotti dei vicini furbetti.
Già, perché c’è stato anche chi ha preso la profezia molto sul serio. Alcuni hanno svuotato casa per “lasciare tutto a disposizione dei non salvati”. Un gesto caritatevole, se non fosse che a beneficiarne sono stati soprattutto i collezionisti improvvisati che, smartphone alla mano, si aggiravano per i quartieri raccattando mobili, quadri e suppellettili. In un video diventato virale, un ragazzo trascina via una lampada da 2000 dollari ringraziando sottovoce: «Grazie Gesù».
Ovviamente, il web non perdona. Un milione di like è arrivato per la clip di una ragazza che infila un casco d’alluminio al suo gatto “per proteggerlo dal viaggio in cielo”. Meme e parodie si sono sprecati: qualcuno ha persino suggerito di non indossare abiti firmati perché “contaminati dal demonio”, salvo poi aggiungere, con sorriso sornione, che sarebbe stato meglio lasciarli fuori casa. Indovinate chi ha raccolto quelle borse e quei vestiti? Non certo gli angeli.
Dietro il folklore, resta il solito copione: profezie millenaristiche che ciclicamente tornano di moda, ogni volta con una nuova data e una nuova scusa quando la profezia fallisce. Nell’Ottocento si chiamava “Grande delusione”, nel 2012 era la fine del calendario Maya, nel 2025 è diventata una challenge su TikTok. La differenza? Oggi basta un hashtag e in poche ore un pastore sudafricano può trasformare una sua visione in un fenomeno globale da milioni di visualizzazioni.
Il lato tragico è che qualcuno ci ha creduto davvero, piangendo davanti allo schermo e preparando messaggi di addio ai figli. Ma per la maggior parte, il Rapture è stato un enorme spettacolo grottesco: un Capodanno apocalittico che, invece dei fuochi d’artificio, ha regalato solo gatti con caschi, salotti svuotati e influencer convinti di ascendere tra una diretta e l’altra.
E alla fine? Nulla. Nessun corpo sollevato, nessun lampo nei cieli, nessuna Apocalisse. Se stai leggendo queste righe, significa che sei ancora qui, insieme a tutti gli altri. I fedeli attendono una nuova data, i troll già preparano i prossimi meme e i furbetti hanno riempito il salotto di poltrone trovate gratis. Il Rapture non ha rapito nessuno, ma di sicuro ha rapito l’attenzione del web.