Un presunto attacco di interferenza elettronica attribuito alla Russia ha messo a rischio il volo che trasportava Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, costringendo l’equipaggio a disattivare i sistemi Gps e a ricorrere a mappe cartacee per l’atterraggio.
L’episodio, avvenuto domenica pomeriggio durante un volo da Varsavia a Plovdiv, in Bulgaria, è stato riportato dal Financial Times, che cita tre funzionari europei a conoscenza dell’accaduto.
“Il Gps dell’intera area aeroportuale si è spento”, ha dichiarato uno dei funzionari, spiegando che l’aereo ha sorvolato la zona per circa un’ora prima che il pilota decidesse di atterrare manualmente con l’ausilio di mappe analogiche. “Si è trattato di un’innegabile interferenza”.
I funzionari europei ritengono che l’episodio sia frutto di un’operazione deliberata di disturbo da parte della Russia, riconducibile alla strategia di jamming e spoofing Gps, tecniche che alterano o bloccano i segnali satellitari utilizzati per la navigazione.
Queste tecnologie, inizialmente riservate all’ambito militare o dell’intelligence per la protezione di siti sensibili, vengono oggi impiegate con sempre maggiore frequenza per disturbare le infrastrutture civili, soprattutto nei Paesi dell’Europa orientale vicini al confine russo. Negli ultimi anni, si sono moltiplicati gli incidenti di disturbo Gps nel Mar Baltico e nelle aree limitrofe, colpendo aerei, navi e cittadini che fanno uso quotidiano dei sistemi di navigazione satellitare.
Nonostante il grave episodio, von der Leyen ha proseguito la visita in Bulgaria senza ulteriori intoppi. Al termine degli impegni a Plovdiv, ha lasciato la città a bordo dello stesso aereo, senza incidenti.