“Siamo stati massacrati, ma pensiamo di essere nel giusto”. Con queste parole il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti difende le scelte del governo Meloni sul taglio dell’Irpef al ceto medio, al centro delle critiche di Istat, Banca d’Italia e Corte dei Conti per gli effetti ritenuti regressivi.
Parlando al Festival Bergamo Città d’impresa, il ministro respinge le accuse: “Bisogna capire cosa si intende per ricco: se uno che guadagna 45mila euro lordi, cioè circa duemila netti, lo è, allora Istat e Bankitalia hanno una concezione della vita un po’ particolare”.
Irpef, la replica alle critiche
Giorgetti ricorda gli interventi a favore dei redditi più bassi già realizzati: “Negli anni scorsi abbiamo messo 18 miliardi per i ceti deboli, confermati anche quest’anno, e abbiamo stabilizzato il taglio del cuneo contributivo. Ora facciamo uno sforzo ulteriore coprendo la fascia fino a 50mila euro”. Per il ministro, la manovra ha “una logica pluriennale sensata” e merita “un’analisi più serena e oggettiva”.
Irpef, l’opposizione: “Favoriti i redditi alti”
Di diverso avviso la segretaria del Pd Elly Schlein, che rilancia un tema classico della sinistra: la redistribuzione della ricchezza. “L’Istat ha segnalato che l’85% del beneficio andrà alle famiglie più ricche. Chi guadagna 30mila euro avrà 30 euro l’anno, chi ne guadagna 199mila ne avrà 440”, denuncia Schlein. “Vogliamo riportare al centro del dibattito la redistribuzione delle ricchezze, del potere e del tempo”.
Sulla stessa linea i 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Per Angelo Bonelli (Avs) il ministro “difende l’indifendibile”, mentre Mario Turco (M5s) parla di “tasse a gogò su famiglie e imprese” e rilancia una “raider tax” sulle operazioni speculative. Giuseppe Conte accusa il governo di “mettere i penultimi contro gli ultimi”.
Manovra, attesa per gli emendamenti
La legge di bilancio approda ora in Senato, dove venerdì sono attesi i primi emendamenti. Giorgetti apre a ritocchi su affitti brevi, dividendi e compensazioni dei crediti, e annuncia interventi sull’iper e superammortamento per le imprese: “Cercheremo una soluzione, renderlo pluriennale sarebbe una bella cosa”.
Monito alle banche e dossier energia
Non manca una stoccata agli istituti di credito: “È più facile guadagnare con la gestione statica dei soldi depositati, ma le banche devono tornare a concentrarsi sul credito all’economia reale”. In vista dell’Ecofin di giovedì, il ministro si prepara inoltre a difendere la posizione italiana sulla tassazione del gas: “Se passa la proposta attuale, sarà la pietra tombale sull’industria italiana dal 2033 in avanti”.







