Dopo settimane di negoziati in Egitto, Israele e Hamas hanno firmato la prima fase del piano di pace per Gaza, promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’annuncio è arrivato in mattinata dal Cairo, seguito da un messaggio ufficiale del presidente americano sui social media.
“La bozza finale della fase uno è stata firmata questa mattina in Egitto da tutte le parti per il rilascio di tutti gli ostaggi”, ha dichiarato la portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian, in conferenza stampa a Tel Aviv.
Cessate il fuoco entro 24 ore, rilascio ostaggi entro 72
Il governo israeliano dovrà ora approvare formalmente l’intesa prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco, previsto entro 24 ore. Successivamente, secondo i termini dell’accordo, tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza saranno rilasciati entro 72 ore.
Bedrosian ha precisato che, una volta completata la prima fase del piano, le forze israeliane manterranno il controllo del 53% del territorio della Striscia di Gaza, come previsto dall’intesa.
Tensioni politiche a Gerusalemme
Nonostante l’annuncio storico, restano tensioni all’interno del governo di Israele: il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha già espresso la sua contrarietà all’accordo e minacciato di votare contro in Consiglio dei ministri. La riunione decisiva è prevista nel pomeriggio.
Reazioni internazionali
Dopo la firma, numerosi governi e organizzazioni internazionali hanno espresso sostegno al piano di pace, definendolo “un passo decisivo verso la stabilità del Medio Oriente”.
Il presidente Trump, in un messaggio pubblicato su Truth Social, ha scritto: “È un nuovo inizio. La pace è possibile e comincia oggi.”
Con l’attuazione dell’accordo e l’avvio della tregua, il mondo guarda ora a Gaza e Gerusalemme, in attesa che le promesse si traducano in un effettivo silenzio delle armi e in un primo segnale di riconciliazione dopo due anni di conflitto.