È polemica durissima dopo le dichiarazioni del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, che dalla manifestazione “Spazio Sud” di Fratelli d’Italia, a Capaccio-Paestum, ha denunciato un clima politico avvelenato, arrivando a evocare i tempi delle Brigate Rosse.
«In Italia si sentono frasi che ricordano il clima degli anni bui, quello di Sergio Ramelli e delle Brigate Rosse. Frasi come “sono compagni che sbagliano”», ha detto Ciriani, attaccando le opposizioni. «Italia Viva ha attaccato la presidente del Consiglio nella sua vita privata di madre, un partitino che non ha rispetto. E in America viene ucciso un influencer conservatore, e in tv qualcuno dice che in fondo se l’è meritato».
Il ministro ha collegato la crescente radicalizzazione verbale al successo del governo: «Questo clima si sta creando solo perché il governo funziona. Abbiamo scoperto l’odio democratico: i civili democratici dicono che dobbiamo restare umani, ma non mostrano una parola di umana commiserazione per chi non la pensa come loro».
Renzi: «Parole squallide. Ciriani si deve dimettere»
Immediate le reazioni, in particolare dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, che ha parlato dal palco della Festa dell’Unità all’Arci Corvetto, a Milano: «Sostenere che Italia Viva è paragonabile alle Brigate Rosse è un gesto immondo, squallido e vergognoso. Se Giorgia Meloni non vuole creare un clima di odio nel Paese, deve mettere la museruola ai suoi pitbull, come Ciriani».
Dura anche la presa di posizione del senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva, che ha definito le parole del ministro «inaccettabili» e «intollerabili»: «Ciriani si deve vergognare. Sta strumentalizzando la morte di un ragazzo per attaccare l’opposizione. Noi abbiamo condannato senza se e senza ma l’omicidio dell’influencer Kirk e anche chi lo ha giustificato. Il paragone con le Brigate Rosse è indegno».
La miccia: il caso Kirk
Sul fondo dello scontro politico resta il recente omicidio dell’influencer conservatore statunitense Kirk, su cui il dibattito ha acceso toni divisivi anche in Italia. L’accusa del ministro Ciriani è che una parte della sinistra stia sottovalutando la gravità dell’episodio, o addirittura giustificandolo, anche se Italia Viva – bersaglio diretto del suo attacco – ha condannato pubblicamente il crimine e ogni forma di giustificazione.