Al Cnpr Forum l’allarme sullo stato del Servizio sanitario nazionale. Governo: «Investiti 10 miliardi in più dal 2022». Ma per le opposizioni servono interventi strutturali.
Oltre 5,8 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi, a causa di liste d’attesa troppo lunghe, carenza di personale e mancanza di accesso ai servizi essenziali. È la denuncia lanciata da Antonio Misiani, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato (Pd), durante il Forum Cnpr su «Liste d’attesa, fondi e personale: quale cura per il servizio sanitario?», promosso dalla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
«Si tratta di una violazione dell’articolo 32 della Costituzione. Negli ultimi anni il Servizio sanitario nazionale ha subito un progressivo definanziamento in rapporto al PIL. Servono più risorse strutturali, investimenti sulla medicina territoriale e nuovo personale per riportare la sanità almeno alla media europea», ha affermato Misiani.
Il Governo: «Oltre 10 miliardi in più dal 2022»
Di segno opposto l’intervento di Andrea Mascaretti (Fratelli d’Italia), vicepresidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, che ha difeso l’operato dell’esecutivo:
«Il Governo Meloni ha già compiuto passi significativi: dal 2022 il Fondo sanitario nazionale è passato da 126 a 136,5 miliardi di euro, con oltre 10 miliardi in più, mai stanziati prima. Dopo 11 anni senza un Piano sanitario nazionale, è in preparazione un nuovo documento strategico».
Mascaretti ha inoltre ricordato i 870 milioni stanziati per ridurre le liste d’attesa e l’avvio di un piano triennale di assunzioni che prevede 10mila nuovi medici e 20mila infermieri.
Liste d’attesa, un tema centrale nella prossima legge di bilancio
La tenuta del Servizio sanitario nazionale si conferma uno dei nodi principali in vista della legge di bilancio 2026. La sfida sarà trovare l’equilibrio tra sostenibilità finanziaria e garanzia del diritto alla salute, in un contesto segnato da crescente domanda di cure, invecchiamento della popolazione e risorse pubbliche sotto pressione.