La regola del doppio mandato, simbolo identitario del Movimento 5 Stelle fin dalla sua nascita, è ormai vicina all’archiviazione. Dopo una lunga riunione del Consiglio nazionale iniziata alle 11 del mattino e interrotta nel pomeriggio di martedì per consentire ai parlamentari di votare alla Camera sul decreto Cittadinanza, Giuseppe Conte e la dirigenza pentastellata sembrano aver raggiunto un’intesa per andare oltre quello che era stato uno dei dogmi fondanti del M5S.
M5S, terzo mandato: tre vie per il superamento del vincolo
Secondo quanto trapela da fonti interne, sono tre le ipotesi che verranno sottoposte prima al vaglio del Comitato di Garanzia e poi, come da prassi, alla base. La prima opzione è quella del cosiddetto pit stop. Chi desidera ricandidarsi dovrà osservare un periodo di pausa prima di tornare in corsa, anche se temporaneamente fuori dalle istituzioni. La seconda possibilità è definita come ascensore istituzionale. Prevede la possibilità di passare da un incarico elettivo a un altro di diverso livello (ad esempio da deputato a consigliere regionale o da sindaco a parlamentare europeo). Infine, si valuta una terza ipotesi, più discrezionale. Una deroga concessa direttamente dal presidente del Movimento, Giuseppe Conte, anche se su questo punto non sono trapelati dettagli precisi. Una cosa è certa: la base si era già espressa nel 2023 durante l’assemblea al Palazzo dei Congressi, approvando il principio del terzo mandato, ma con il limite invalicabile oltre il quale non andare.
Il caso Fico e le regionali in Campania
La svolta potrebbe aprire la strada a una nuova candidatura di Roberto Fico in Campania, in vista delle prossime elezioni regionali. L’ex presidente della Camera è da tempo indicato come uno dei profili più forti per guidare la sfida pentastellata nella regione, ma il vincolo dei due mandati ne avrebbe impedito la discesa in campo. Con la nuova apertura, il nome di Fico torna a circolare con forza nei ragionamenti del Movimento.
Non solo mandati: in discussione Codice etico e ruolo del garante
La riunione del Consiglio nazionale non si è limitata al tema del terzo mandato. Le stesse fonti riferiscono che il confronto ha riguardato l’intero impianto del Codice etico del Movimento. Tra i temi affrontati anche la redistribuzione delle funzioni del garante (in discussione dopo l’uscita di scena di Beppe Grillo dal ruolo operativo), il potenziamento dei comitati territoriali e la definizione di un nuovo ruolo per il network giovani, destinato a diventare sempre più centrale nel rinnovamento interno.
M5S, terzo mandato: verso una nuova fase per il M5S
Con questo cambio di rotta, il Movimento 5 Stelle sembra proiettarsi definitivamente in una fase post-fondativa, più flessibile e orientata alla tenuta elettorale. Conte guida una transizione che punta a equilibrare l’identità originaria con le esigenze concrete della politica. La sfida ora passa alla base: sarà lei, ancora una volta, a decidere se voltare pagina.