Manovra, la Lega alza il tiro e rilancia il “caso Mes”. Giorgetti e Meloni franano: “Non è una manovra per ricchi”

Matteo Salvini

Alla vigilia della presentazione degli emendamenti alla legge di bilancio, la Lega torna a far sentire la sua voce. Il partito di Matteo Salvini, oltre a chiedere nuove modifiche su rottamazione, pensioni e affitti brevi, rilancia un tema che sembrava archiviato: il Mes. Il senatore Claudio Borghi, relatore per il Carroccio sulla manovra, ha infatti proposto di “vendere agli altri Paesi le quote italiane del Mes” per “procurare 15 miliardi e tagliare le tasse”. Una provocazione che ha scatenato immediate reazioni e accuse di “scandalo” da parte dell’opposizione.

Manovra, le proposte della Lega

Nel merito, Salvini annuncia che il sottosegretario Claudio Durigon “sta lavorando sulle pensioni” e che “ci sono margini di intervento”.
Sulla rottamazione, il leader leghista anticipa emendamenti per “allargare la platea anche a chi ha accertamenti in corso”. Un’estensione, tuttavia, che dovrà fare i conti con le coperture: “A saldi invariati e mantenendo l’equilibrio di bilancio, tutte le istanze politiche sono legittime se condivise dalla maggioranza”, precisa il sottosegretario all’Economia Federico Freni, anche lui della Lega.

Dietro le spinte leghiste, anche una partita politica interna alla coalizione: “La rottamazione quinquies – osserva un dirigente di Forza Italia – non ha visto da subito noi e Fratelli d’Italia particolarmente favorevoli”.

La linea del governo: prudenza e rigore

A frenare le spinte del Carroccio ci pensano il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la premier Giorgia Meloni, che ribadiscono la linea della prudenza di bilancio. “Non è una manovra per ricchi – ha detto Meloni da Bari – e serve coraggio a dirlo”. Sulla stessa lunghezza d’onda il vicepremier Antonio Tajani: “Non ci vengano a dire che non aiutiamo i più deboli”.

Partiti al lavoro sugli emendamenti

Con il termine per la presentazione degli emendamenti fissato a venerdì, nei partiti di maggioranza è corsa alle limature. L’obiettivo, fanno sapere da Palazzo Chigi, è evitare l’assalto alla diligenza, con pochi ritocchi “mirati e coperti”. Le modifiche più probabili riguardano affitti brevi, dividendi e crediti d’imposta per le Pmi, oltre all’ipotesi di rendere strutturale l’iper-ammortamento per le imprese, come chiedono gli industriali.

Tajani: “No tasse sulla casa, aumenti alle forze dell’ordine”

In Forza Italia, la scadenza per le proposte dei parlamentari è fissata a mercoledì. “Presenteremo emendamenti su forze dell’ordine, articolo 18 e affitti brevi – spiega Tajani – ma diciamo no a nuove tasse sulla casa e niente doppia tassazione sui dividendi”. I centristi di Noi Moderati spingeranno invece per incentivi agli affitti lunghi e la detassazione dei libri scolastici anche per le superiori.

Manovra, FdI punta su dividendi e immobili

Nel partito della premier, la capogruppo Ylenja Lucaselli ha anticipato che Fratelli d’Italia concentrerà i propri interventi su “due priorità: migliorare la norma sui dividendi per incentivare gli investimenti in Italia e intervenire sul tema degli immobili, che resta centrale per le famiglie”.