«Il mondo ha bisogno dell’Europa». Con queste parole, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto il suo intervento in videocollegamento alla 51ª edizione del Forum Ambrosetti, richiamando l’Unione europea a una rinnovata responsabilità storica e politica.
Nel suo messaggio ai leader e ai partecipanti riuniti a Cernobbio, Mattarella ha indicato nell’Unione europea l’unico strumento in grado di ricostruire la centralità del diritto internazionale e di contrastare la frammentazione geopolitica.
«Serve per rilanciare la prospettiva di un multilateralismo cooperativo. Per regole che riconducano al bene comune lo straripante peso delle corporazioni globali – quasi nuove Compagnie delle Indie – e i nuovi impulsi neo-imperialisti di alcuni governi», ha affermato il capo dello Stato.
Mattarella al Forum Ambrosetti: «La sfida democratica contro l’illusione autoritaria»
Mattarella ha poi messo in guardia contro la crescente favola della “superiorità” dei regimi autocratici, esortando le democrazie europee a non cedere all’idea di un mondo fatto solo di «nemici, vassalli o clientes». «Le democrazie dell’Europa sono capaci di trovare in sé motivazioni per non soccombere. Ma serve il coraggio di un salto in avanti verso l’unità». Un appello, dunque, a rafforzare le istituzioni europee e a non considerare inevitabili le derive regressive in corso.
Un’eredità da difendere, un esempio da seguire
Rievocando il contributo di Alcide De Gasperi e il momento fondativo dell’UE, Mattarella ha sottolineato come, dopo la devastazione del nazifascismo, l’Europa seppe scegliere la via dell’integrazione, mettendo in comune risorse strategiche come il carbone e l’acciaio. «L’Unione non ha mai scatenato un conflitto, non ha mai promosso scontri commerciali. Al contrario, ha facilitato dialoghi, missioni di pace, difesa del pianeta e diritti internazionali».
Le conclusioni di Mattarella al Forum Ambrosetti: «Perché l’Europa è vista come un nemico?»
Nel passaggio finale, il Presidente pone un interrogativo diretto e provocatorio: «Come è possibile che l’Europa oggi venga considerata da alcuni un ostacolo, un avversario se non un nemico?» Una domanda che, secondo Mattarella, deve portare a una riflessione profonda sulle ragioni alla base della convivenza civile e sul valore dei traguardi raggiunti.