Il Cremlino ha smentito ogni coinvolgimento della Russia nel guasto ai sistemi di navigazione Gps che ha colpito l’aereo della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, durante l’atterraggio a Plovdiv, in Bulgaria.
A riferirlo è il Financial Times, il quotidiano britannico che per primo ha reso noto l’episodio e avanzato, citando fonti europee, il sospetto di interferenze elettroniche deliberate attribuibili a Mosca.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto direttamente alle accuse: “Le vostre informazioni non sono corrette” rigettando le ipotesi di responsabilità russa nel presunto attacco di disturbo Gps. Nella giornata di ieri, durante l’incontro stampa di mezzogiorno la portavoce della Commissione Arianna Podestà aveva riferito che sono le autorità bulgare a sospettare interferenze intenzionali russe.
Ricordiamo che il volo del Dassault Falcon 900LX, jet privato in grado di coprire anche distanze intercontinentali, sul quale stava viaggiando la presidente della Commissione Europea – Ursula von der Leyen e costringendo l’equipaggio a disattivare i sistemi Gps e a ricorrere a mappe cartacee per completare l’atterraggio, è ancora oggetto di accertamenti.
Secondo la piattaforma di monitoraggio a cura dell’università di Stanford, ad agosto 2025, si aggirano intorno ai 90 e 150 aerei che ogni giorno segnalano problemi seri di disturbo dei segnali satellitari e del funzionamento della strumentazione a bordo tra Europa, Medio Oriente e Asia. Nel 2024, secondo un report di OpsGroup, tra gli spazi aerei più colpiti dai cosiddetti «spoofing» e «jamming» c’era anche quella della Bulgaria.