“Non si può pregare Dio come ‘Padre’ e poi essere duri e insensibili nei confronti degli altri. Piuttosto è importante lasciarsi trasformare dalla sua bontà, dalla sua pazienza, dalla sua misericordia, per riflettere come uno specchio il suo volto nel nostro”. Papa Leone, all’Angelus, ha invitato a vivere una fede autentica che si traduce in carità concreta, sottolineando come la preghiera e la relazione con Dio debbano riflettersi nei gesti di premura, disponibilità e attenzione verso il prossimo, “senza calcoli”.
Il Pontefice ha inoltre lanciato un nuovo, accorato appello per la popolazione di Gaza: “Seguo con molta preoccupazione la gravissima situazione umanitaria a Gaza dove la popolazione civile è schiacciata dalla fame e continua ad essere esposta a violenze e morte”. Da qui la richiesta, ribadita durante la preghiera, di un immediato cessate il fuoco, della liberazione degli ostaggi e del rispetto integrale del diritto umanitario nel conflitto tra Israele e Hamas.
Papa Leone ha esortato tutti a sentirsi amati da Dio e ad amare a propria volta, nella carità e nella discrezione, imitando la misericordia divina per essere davvero, ogni giorno, “specchio” del volto di Dio nella vita degli altri.