Patente a 17 anni, arriva il via libera dell’Ue: nuove regole su esami, sanzioni e patente digitale in tutta Europa

Sede Unione Europea

Entro tre anni anche in Italia i diciassettenni potranno mettersi al volante, a condizione di essere accompagnati da un adulto. È questa la principale novità introdotta dal pacchetto di riforme approvato dal Parlamento europeo, che rivoluziona le regole per ottenere la patente di guida in tutta l’Unione. Le due direttive, frutto di un accordo tra Parlamento e Consiglio, sono state adottate senza votazione perché nessun gruppo ha presentato emendamenti: una decisione che accelera l’entrata in vigore delle nuove norme e apre la strada a un sistema di regole più uniforme in tutti gli Stati membri.

L’obiettivo è duplice: aumentare la sicurezza stradale e adattare le regole ai cambiamenti tecnologici e sociali, introducendo al tempo stesso una patente digitale valida in tutta l’Ue. Ma la novità che farà più discutere è certamente quella della guida accompagnata: i giovani di 17 anni potranno guidare un’automobile se affiancati da un adulto con patente da almeno cinque anni e privo di sospensioni o infrazioni gravi.

Arriva anche una stretta sugli esami di guida, che saranno più severi e orientati alla sicurezza. I test dovranno includere nuove domande sui rischi legati agli angoli ciechi, sull’apertura corretta delle portiere e sull’uso improprio del cellulare durante la guida. Maggiore attenzione sarà dedicata alla protezione di pedoni, ciclisti e utenti vulnerabili della strada. Per la prima volta, inoltre, viene introdotto un periodo di “prova” di due anni per i neopatentati, durante il quale le infrazioni come guida in stato di ebbrezza, mancanza di cintura o violazione dei limiti di velocità saranno punite con sanzioni più pesanti.

La riforma prevede anche una revisione dei criteri sanitari. Prima di ottenere la patente o al momento del rinnovo, i conducenti dovranno sottoporsi a una visita medica obbligatoria, comprensiva di controlli della vista e del sistema cardiovascolare. Ogni Paese potrà scegliere se sostituire l’esame con un modulo di autovalutazione, purché sia riconosciuto a livello nazionale. L’obiettivo è garantire che chi si mette al volante sia sempre nelle condizioni psicofisiche adatte a farlo.

Cambiano anche i tempi di validità delle patenti. Per auto e moto, la durata resterà in linea con quella attuale: 15 anni, riducibili a 10 se la patente funge anche da documento d’identità. Per autocarri e autobus, la validità sarà di 5 anni, ma gli Stati potranno imporre limiti più severi per gli over 65, prevedendo controlli medici o corsi di aggiornamento più frequenti.

Una delle misure più discusse riguarda la guida dei mezzi pesanti da parte dei più giovani. Per contrastare la carenza di conducenti professionali, i nuovi regolamenti permetteranno ai diciottenni di ottenere la patente per gli autocarri (categoria C) e ai ventunenni quella per gli autobus (categoria D), a patto che abbiano conseguito il certificato di abilitazione professionale. In assenza di tale qualifica, i limiti restano fissati rispettivamente a 21 e 24 anni.

La patente digitale sarà l’altro grande cambiamento: un documento accessibile tramite smartphone, valido in tutta l’Unione europea e destinato a diventare il formato più comune. Gli automobilisti potranno comunque richiedere una versione fisica, che dovrà essere rilasciata senza ritardi, generalmente entro tre settimane. Il formato digitale, compatibile con i sistemi di tutti gli Stati membri, consentirà verifiche immediate da parte delle autorità e ridurrà il rischio di falsificazioni.

Non meno importante è la cooperazione tra i Paesi per contrastare la guida spericolata e le infrazioni transfrontaliere. Le decisioni di ritiro, sospensione o limitazione della patente saranno comunicate automaticamente tra gli Stati, in modo che un conducente sanzionato in un Paese non possa continuare a guidare in un altro. I sistemi informatici nazionali dovranno scambiarsi le informazioni senza ritardi e in modo standardizzato, soprattutto in caso di violazioni gravi: guida in stato di ebbrezza, uso di droghe, incidenti mortali o eccesso di velocità superiore di 50 chilometri orari rispetto al limite consentito.

Il nuovo pacchetto normativo, che ora attende la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, segna un passo importante verso l’armonizzazione delle regole di circolazione. La sfida, spiegano da Bruxelles, è “rendere le strade europee più sicure e allo stesso tempo semplificare la vita dei cittadini”, permettendo una maggiore mobilità, soprattutto ai giovani. Se tutto procederà come previsto, la patente a 17 anni diventerà realtà anche in Italia entro il 2028.