Polonia, accuse di sprechi nei fondi Ue per la ricostruzione

Primo Ministro (PL) Tusk

Nel febbraio dello scorso anno, il governo guidato da Donald Tusk aveva sbloccato miliardi di euro di fondi Ue per la ricostruzione, considerato un importante successo politico. Oggi, però, le autorità polacche sono accusate di aver speso parte di quelle risorse in modo improprio.

La polemica è esplosa dopo che il portale Onet.pl ha segnalato la pubblicazione, sul sito del Piano di ricostruzione nazionale (Kpo), di una mappa con l’elenco delle aziende beneficiarie. Gli utenti di X, insieme a politici e media, hanno rilanciato esempi di spese che hanno fatto discutere: yacht aziendali, solarium, saune, mobili e macchine da caffè.

La Polonia ha ricevuto quasi 60 miliardi di euro dal Fondo per la ricostruzione e la resilienza dell’Ue, destinati a rilanciare le economie degli Stati membri dopo la pandemia di Covid-19. Circa 280 milioni di euro erano stati riservati al settore dell’ospitalità, duramente colpito dalle chiusure. Secondo i media, parte di questi fondi sarebbe stata utilizzata per acquisti discutibili.

“Non accetterò alcuno spreco di fondi Kpo” ha dichiarato Tusk durante un intervento a Leba. Alla reazione del premier si è aggiunta quella del presidente polacco Karol Nawrocki: “Non voglio fondi per conto di 10,5 milioni di polacchi per saune, solarium e macchine da caffè. Voglio fondi per le famiglie polacche”.

La Procura regionale di Varsavia ha aperto un’indagine preliminare sulle presunte irregolarità. La presidente dell’Agenzia polacca per lo sviluppo delle imprese, Katarzyna Duber-Stachurska, è stata rimossa dall’incarico.

Dal canto suo, la Commissione europea ha chiesto chiarimenti. Il portavoce Maciej Berestecki ha ricordato che “la Polonia è obbligata a intraprendere azioni chiarificatrici” sull’assegnazione delle sovvenzioni.