“Non ci fidiamo delle buone intenzioni di Vladimir Putin”. Con queste parole il presidente polacco Karol Nawrocki ha lanciato un chiaro monito da Helsinki, dove si è presentato in conferenza stampa accanto al presidente finlandese Alexander Stubb. Secondo il capo di Stato di Varsavia, la guerra in Ucraina — ormai al suo quarto anno — potrebbe essere solo il preludio di una più ampia strategia di espansione da parte della Russia.
“In attesa, naturalmente, di una pace duratura, una pace permanente, che è necessaria per le nostre regioni, crediamo che Vladimir Putin sia pronto anche a invadere altri Paesi”, ha dichiarato Nawrocki, facendo eco alle crescenti preoccupazioni nel cuore dell’Europa orientale.
L’allarme arriva poche ore dopo la pubblicazione di un articolo di Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, che ha puntato il dito sulla Finlandia: “Helsinki prepara la guerra e sarà la testa di ponte dell’attacco”, ha scritto, acuendo ulteriormente le tensioni tra Mosca e i Paesi del fianco est della NATO.
Il presidente polacco ha evidenziato come Varsavia stia rispondendo con determinazione al deterioramento del contesto di sicurezza europeo: “Ecco esattamente perché stiamo sviluppando le nostre forze armate, stiamo sviluppando la nostra partnership e le nostre relazioni alleate”.
Nawrocki ha anche sottolineato che “l’architettura della sicurezza in tutta la regione è cambiata”, lasciando intendere che l’Europa non può più contare sullo scenario geopolitico pre-2022. Un passaggio che ha preceduto una dichiarazione significativa sul panorama politico internazionale: il leader polacco ha infatti definito l’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, “l’unico leader del mondo libero che può costringere Putin a negoziare”.
Nonostante le preoccupazioni sul possibile allargamento del conflitto, Nawrocki ha escluso per ora qualsiasi intervento diretto in Ucraina da parte delle forze armate polacche: “La presenza di truppe polacche in Ucraina, dal mio punto di vista, è fuori questione, non c’è bisogno di questo. Non darò il mio consenso all’invio di truppe polacche in Ucraina”.
Resta però confermato il sostegno a Kiev, che — ha assicurato — continuerà “nei prossimi mesi e anni, fino all’instaurazione di una pace a lungo termine”.