Premier time, Meloni in Senato: dai dazi al gas, nove interrogazioni sul tavolo

Meloni in Senato

Giorgia Meloni torna mercoledì alle 13:30 in Senato per un premier time ad alta tensione, tra sfide internazionali, pressioni interne e domande che promettono scintille. La presidente del Consiglio tornerà nell’Aula di Palazzo Madama per affrontare il suo quarto premier time dall’inizio del mandato. L’appuntamento, inizialmente previsto per il 23 aprile, era stato rinviato a causa della morte di Papa Francesco e successivamente anticipato nel primo pomeriggio di oggi per non sovrapporsi all’inizio del Conclave.

In oltre 900 giorni di governo, Meloni ha partecipato finora a tre question time parlamentari. Il ritorno a Palazzo Madama è atteso e politicamente denso, in un clima attraversato da crisi internazionali, tensioni economiche e sfide interne.

Premier time, nove interrogazioni tra alleati e opposizioni

Saranno nove i quesiti ai quali la premier sarà chiamata a rispondere. Il formato è stringato: tre minuti per porre la domanda, tre per rispondere, due per la replica.

Le opposizioni premono su diversi fronti: Stefano Patuanelli (M5S) e Carlo Calenda (Azione) chiedono conto delle spese per la difesa e del ruolo italiano nella strategia NATO, mentre Alleanza Verdi e Sinistra interroga la premier sull’esito del recente bilaterale con Trump a Washington, in particolare sulla promessa di 40 miliardi di euro di garanzie italiane agli Stati Uniti.

Il Partito Democratico punta il dito sul caro bollette e sugli accordi relativi al gas naturale liquefatto, mentre Matteo Renzi incalzerà Meloni sulle riforme costituzionali con una domanda secca: “Quali sono le tre riforme prioritarie che il governo intende approvare entro la legislatura?”

I temi della maggioranza: lavoro, migranti e sicurezza

Non mancheranno le domande interne alla maggioranza, con interrogazioni orientate a rafforzare il racconto dell’esecutivo. Fratelli d’Italia, il partito della premier, porrà il tema del contrasto all’immigrazione clandestina.

Sul fronte economico, Meloni dovrebbe rivendicare i dati occupazionali: oltre un milione di nuovi posti di lavoro in due anni e mezzo, più di 24,3 milioni di occupati complessivi e record dell’occupazione femminile. Argomenti che la premier potrebbe rilanciare anche in vista dell’incontro con i sindacati previsto per giovedì (la sua presenza, però, non è confermata).

Premier time: difesa, bollette e Medio Oriente

Tra i dossier più delicati figurano i rapporti con gli Stati Uniti guidati da Donald Trump, l’impatto dei nuovi dazi commerciali, le spese militari e gli effetti del decreto bollette, che le opposizioni definiscono un fallimento.

Non è escluso che possa emergere anche una richiesta di chiarimento sulla crisi in Medio Oriente, e in particolare sulla posizione italiana rispetto all’offensiva israeliana a Gaza. Diverse forze politiche, infatti, spingono per un intervento della premier in Aula su questo tema.

Il premier time si inserisce così in un momento ad alta intensità, tra la scena internazionale e le tensioni interne, mentre il governo Meloni si prepara ad affrontare la seconda parte della legislatura. Con una maggioranza compatta ma sotto pressione, e un’opposizione che promette battaglia su ogni fronte.