Il rinvio della riforma del codice dello spettacolo al 31 dicembre 2026 non riguarda solo la graduale dismissione degli animali nei circhi, ma l’intero riordino dello spettacolo dal vivo. A sottolinearlo è Gaetano Montico, presidente di SIAC Europa, che spiega come la proroga sia necessaria per affrontare nodi complessi e criticità ancora irrisolte.
Le ragioni della proroga
Secondo Montico, la creazione di un unico codice capace di uniformare normative e criteri di finanziamento per teatri, musica, danza e circo si è rivelata un’impresa difficile. L’obiettivo è una disciplina organica, ma senza penalizzare le specificità artistiche dei diversi comparti. Tra le questioni centrali figura anche la gestione del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), accusato di concentrare risorse su poche grandi realtà a scapito delle piccole e medie imprese.
Il rinvio è visto come un’opportunità per rendere il sistema più trasparente ed equo, affrontando al tempo stesso il tema dell’equo compenso per i lavoratori autonomi e la revisione dei contratti.
Il caso del circo e degli animali
Sul fronte circense, Montico osserva che la proroga della dismissione degli animali va letta nel quadro del riordino generale. Alla Camera dei Deputati, così come nei colloqui con il sottosegretario Mazzi e il ministro Mollicone, è emersa la necessità di un’analisi approfondita.
Resta però l’assenza di un piano chiaro per la ricollocazione degli animali, con il rischio che finiscano in strutture non adeguate o all’estero. Per il presidente, serve una strategia che tuteli il benessere degli animali senza aggravare il debito pubblico.
Lavoratori senza contratto nazionale
Il SIAC denuncia inoltre la mancanza di un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per il circo. Le decisioni prese finora, secondo Montico, non hanno coinvolto adeguatamente i lavoratori, lasciando spazio a logiche di potere e a una persistente incertezza normativa.
Verso una riforma condivisa
Montico conclude ribadendo che la proroga deve servire a elaborare una riforma trasparente, capace di coinvolgere tutte le parti e di bilanciare tradizione, innovazione, diritti dei lavoratori e tutela degli animali.