Corteo da piazza della Repubblica a San Giovanni. Conclude Landini
Roma si prepara – o meglio, si è già svegliata – attraversata da bandiere rosse, striscioni e delegazioni in arrivo da ogni parte d’Italia. Oggi la CGIL porta nelle strade della Capitale la manifestazione nazionale “Democrazia al lavoro”, una mobilitazione di massa per rivendicare aumenti salariali, rinnovo dei contratti, investimenti nella sanità e nella scuola, un fisco più equo e lo stop alla precarietà e al riarmo.
Il concentramento è alle 13.30 in piazza della Repubblica: da lì partirà il corteo diretto a piazza San Giovanni, dove dalle 15 inizieranno gli interventi dal palco. A prendere la parola saranno, tra gli altri, Sigfrido Ranucci, Luc Triangle (segretario generale ITUC), e il segretario generale della CGIL Maurizio Landini, previsto per le conclusioni intorno alle 17.
Le ragioni della piazza
Secondo la CGIL, le scelte dell’esecutivo rischiano di peggiorare ulteriormente le condizioni di vita di lavoratori, pensionati, giovani e famiglie. Per questo oggi la piazza diventa il luogo in cui far sentire la propria voce, non solo per rivendicare aumenti salariali o contratti rinnovati, ma per riaffermare un principio più ampio: la democrazia passa dal lavoro. In corteo ci sono operai e insegnanti, infermieri, studenti, rider, dipendenti pubblici e privati. Una mobilitazione che punta a riportare al centro del dibattito politico le persone e i loro diritti, oltre i numeri e le compatibilità di bilancio. Oggi Roma non manifesta soltanto: chiede ascolto. E chiede cambiamento.
Industria, Mezzogiorno e salute sul lavoro
Il sindacato rilancia anche una politica industriale nazionale che sostenga la transizione energetica e digitale, contrastando le delocalizzazioni e aprendo una stagione di lavoro stabile e qualificato nel Mezzogiorno.
Prioritaria, inoltre, la battaglia per la sicurezza sul lavoro, in un Paese dove incidenti e morti continuano a rappresentare un’emergenza quotidiana.







