Salvini-Orban, l’asse dei patrioti sfida Bruxelles: “Quest’Europa si sta suicidando”

Incontro a Roma tra il vicepremier italiano e il leader ungherese. Sintonia su green deal, immigrazione e sovranità. Salvini invita Orban all’inaugurazione del Ponte sullo Stretto

“Un’Europa che fa scelte suicide in economia e ambiente, penalizzando famiglie e imprese”. È su questa denuncia che si rinsalda l’intesa tra Matteo Salvini e Viktor Orban, protagonisti di un lungo incontro al ministero delle Infrastrutture a Roma. Un vertice di oltre un’ora, dal tono cordiale e dai contenuti politici chiari, che ha segnato un nuovo capitolo dell’asse tra Lega e Fidesz, i due partiti uniti nella famiglia europea dei Patrioti Uniti, il gruppo che si oppone con forza al Green Deal europeo e alla linea “burocratica e ideologica” di Bruxelles.

“Massima sintonia” tra i due leader

Secondo lo staff di Salvini, l’incontro si è svolto in un clima di “massima sintonia” su tutti i dossier principali: dal contrasto all’immigrazione irregolare alle politiche economiche e ambientali dell’Unione. Orban, che si prepara alle elezioni di aprile 2026 in cui cercherà il suo sesto mandato, ha espresso apprezzamento per la “stabilità del governo italiano” e per le politiche sociali promosse dal leader della Lega.

Salvini, dal canto suo, ha chiesto all’alleato ungherese dettagli sulle misure adottate da Budapest a sostegno della natalità, dell’innovazione e delle imprese. “L’Ungheria – ha ribadito il ministro – è un modello per molte delle battaglie che conduciamo anche in Italia”.

A testimoniare il feeling politico e personale, abbracci, strette di mano e sorrisi. Orban, accompagnato dal suo staff e da un traduttore, si è intrattenuto nello studio del ministro, soffermandosi sulle foto di famiglia, sulle maglie del Milan e sugli scatti di Salvini con il Papa, Berlusconi e Meloni.

Salvini-Orban, l’invito al Ponte sullo Stretto

Nel corso del colloquio, Salvini ha mostrato al premier ungherese il plastico del Ponte sullo Stretto di Messina, spiegando i dettagli tecnici e simbolici dell’opera. Da parte di Orban, un applauso e un incoraggiamento: “Un progetto che unisce davvero l’Italia”.

Il ministro delle Infrastrutture ha colto l’occasione per invitare Orban alla cerimonia di avvio dei lavori, prevista per il prossimo anno, definendola “un segno concreto di visione europea, di connessione e di coraggio”.

Le differenze con Meloni e la precisazione di Tajani

Il faccia a faccia tra Salvini e Orban arriva a poche ore di distanza dall’incontro – ben più complesso – tra il premier ungherese e Giorgia Meloni, impegnata su un fronte diverso: quello della mediazione tra Bruxelles e Budapest su temi cruciali come il sostegno all’Ucraina e le sanzioni a Mosca.

Non a caso, mentre da Palazzo Chigi è arrivata solo una nota stringata sull’incontro, l’ufficio di Salvini ha diffuso una comunicazione entusiasta, parlando di “alleanza politica e visione comune per un’Europa dei popoli”.

A chiarire gli equilibri interni al governo, è intervenuto il vicepremier Antonio Tajani: “La linea di politica estera dell’Italia la esprimono il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. Le altre posizioni sono individuali”.

Un monito che non scalfisce però l’immagine di due leader, Salvini e Orban, sempre più vicini nel loro comune progetto politico: costruire un’Europa sovranista, identitaria e contraria ai dogmi del green deal e della burocrazia di Bruxelles. E, simbolicamente, anche un’Europa che unisce: non solo attraverso alleanze politiche, ma – come auspica Salvini – attraverso “ponti veri”, a partire da quello che collegherà Sicilia e Calabria.