“Non si può non stare qui. È profondamente giusto che la gente, il popolo, dia una risposta forte e diffusa, a differenza di quello che fanno i governi”. Così l’attrice Jasmine Trinca, ai microfoni de La Capitale, nel cuore di Piazza dei Cinquecento, dove oltre 100mila persone, secondo gli organizzatori, si sono unite per lo sciopero nazionale a sostegno della popolazione di Gaza.
Sciopero per Gaza, i numeri
Una mobilitazione che ha attraversato tutto il Paese, da Milano a Palermo, passando per Napoli, Torino, Bologna, con oltre 80 piazze mobilitate, scuole e università occupate, trasporti ridotti, treni in ritardo. A Roma, la partecipazione ha superato ogni aspettativa, paralizzando per ore la stazione Termini e la Tangenziale Est.
Dietro lo slogan “Blocchiamo tutto”, lavoratori, studenti, insegnanti, attivisti e famiglie intere hanno sfilato per chiedere la fine del genocidio, la rottura delle relazioni con Israele, la fine dell’invio di armi. Il corteo è partito alle 13:30, preceduto da un presidio fisso e compatto fin dalle ore 11: “Non si cammina, non si respira, ma c’è una determinazione mai vista prima”, ha raccontato un’attivista a La Capitale.
In prima fila migliaia di studenti, avvolti in bandiere palestinesi, con cartelli che portano slogan duri: “Definisci bambino”, “La scuola non tace”, “Stop genocide”, “Restiamo umani”. Un riferimento diretto alle recenti polemiche sul diritto di parola e sull’indifferenza mediatica.
Il messaggio è chiaro: “basta silenzio, basta complicità”. I partecipanti chiedono la revoca delle relazioni economiche e diplomatiche con Israele, accusato di crimini contro l’umanità.
Le parole dell’USB
L’USB ha rivendicato l’adesione di settori strategici come ferrovie, sanità, istruzione, e ha parlato di una delle più partecipate mobilitazioni degli ultimi anni. Anche il mondo della scuola si è mosso: USB Scuola ha denunciato pressioni e tentativi di ridurre l’impatto delle proteste. “Le lavoratrici e i lavoratori della scuola non sono più disposti a vedere ridurre i loro salari per finanziare armi vendute a un governo genocida” – ha dichiarato Luigi Del Prete, dell’esecutivo USB.
Il corteo si è concluso con una promessa:
“Non finisce qui. Da oggi parte una battaglia lunga e ostinata. Questa è solo l’alba”.
Sciopero per Gaza, l’Italia in piazza
In piazza, oltre Jasmine Trinca, anche altri volti noti del mondo dello spettacolo: a Milano, Ambra Angiolini ha marciato con gli studenti; Vasco Rossi ha affidato a Instagram un disegno simbolico con due bambini palestinesi e la scritta “Noi siamo bambini, fratello?”.
Una giornata che segna un punto di svolta nel dibattito pubblico italiano, e che La Capitale ha seguito in diretta, documentando il volto di un’Italia che sceglie di non tacere.