Separazione carriere, settimana decisiva in Parlamento. Interverranno tutti i senatori dem, Nordio: “Dibattito resti civile”

Martedì l’Aula del Senato apre l’esame del ddl costituzionale. Per Forza Italia è “un traguardo storico”, mentre il Pd denuncia “uno stravolgimento degli equilibri tra i poteri dello Stato”

Si apre martedì alle 15 in Aula del Senato il dibattito sul disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti, una riforma che il ministro della Giustizia Carlo Nordio definisce “storica” e che, salvo sorprese, dovrebbe ottenere il via libera definitivo entro la settimana.

Il provvedimento – che introduce anche la Corte disciplinare per i magistrati – rappresenta uno dei punti cardine dell’agenda del Guardasigilli, e il passo più ambizioso della revisione della giustizia voluta dal governo. Ma la spaccatura politica resta profonda: la maggioranza lo celebra come un successo atteso da decenni, mentre le opposizioni denunciano un attacco agli equilibri costituzionali.

Separazione carriere, Nordio: “Dibattito acceso, ma resti civile”

Intervenendo al Salone della Giustizia a Roma, Nordio ha difeso la riforma e il metodo: “Auspico e supplico che il dibattito, pur acceso e polemico, non assuma caratteri degenerati come quando si accusa il ministro della Giustizia di attentare alla Costituzione”. “Dire che la separazione delle carriere è un attentato alla Costituzione è un’affermazione quasi schizofrenica – ha aggiunto – perché la Costituzione prevede in sé il proprio rimedio: la possibilità di essere modificata con un procedimento rigoroso e lungo, eventualmente sottoposto a referendum”.

Il Guardasigilli ha invitato tutte le forze politiche a “non strumentalizzare la riforma per ragioni ideologiche” e a mantenere il confronto “sui piani giuridici e non sugli slogan”.

Forza Italia: “Una riforma da dedicare a Berlusconi”

In casa Forza Italia, la riforma è salutata come “un traguardo storico”. “La separazione delle carriere è stata a lungo un obiettivo condiviso anche dal Partito Democratico – ricorda la deputata azzurra Isabella De Monte, vice responsabile Esteri del partito – È una scelta di civiltà che restituirà fiducia ai cittadini. Il disegno di legge Nordio rappresenta un impegno politico straordinario, che vogliamo dedicare alla memoria di Silvio Berlusconi”.

De Monte parla di un cambiamento “che segnerà la storia della giustizia italiana”, sottolineando come il referendum previsto per la prossima primavera “peserà anche a sinistra, oggi costretta a una posizione conservatrice che dimentica i diritti dei cittadini”.

Pd all’attacco: “Riforma pericolosa, rompe l’equilibrio dei poteri”

Sul fronte opposto, il Partito Democratico annuncia battaglia. A Palazzo Madama è in corso una riunione congiunta dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, mentre tutti i senatori dem sono iscritti a parlare nella discussione generale.

“C’è un’erosione del pluralismo parlamentare che spaventa”, denuncia il presidente dei senatori Pd Francesco Boccia, che accusa la maggioranza di “aver trasformato una riforma della giustizia in un intervento politico per stravolgere gli equilibri costituzionali”. “Quello che stanno facendo – spiega – è un’operazione per accentrare il potere nelle mani dell’esecutivo. Vogliono raccontare la separazione delle carriere come una riforma di efficienza, ma il vero obiettivo è trasformare il capo del governo in un capo dello Stato”.

Separazione carriere, verso il referendum di primavera

Dopo l’approvazione attesa in settimana, la riforma passerà all’esame dei cittadini con un referendum confermativo nella primavera del 2026. Sarà quella la prova politica decisiva per una riforma che divide profondamente le forze del Paese e che, nelle parole di Nordio, “non vuole toccare l’indipendenza della magistratura, ma garantire un sistema più trasparente, più equo e più comprensibile per i cittadini”.

In Parlamento, intanto, il clima è già da campagna referendaria.