Tre addii nella Lega in polemica con Vannacci. Alta tensione in vista del voto e manifestazioni in piazza
Alla fine, l’incontro ci sarà. Non sul palco principale dei Cinque Stelle a Firenze, ma poche ore prima, nella cornice popolare della fiera di Scandicci. È lì che Giuseppe Conte e il presidente uscente della Toscana, Eugenio Giani, si stringeranno la mano, in quello che molti nel centrosinistra leggono come un segnale di disgelo dopo giorni di tensioni tra M5S e Partito Democratico.
Un accordo maturato nel corso di un colloquio alla Camera tra Elly Schlein e lo stesso Conte, dopo l’irritazione esplosa tra i democratici per l’esclusione di Giani dall’iniziativa pentastellata nel capoluogo toscano.
Toscana, il disgelo alla vigilia del voto
“Conte mi ha invitato alla fiera di Scandicci, preferisco vivere con lui momenti di contagio popolare”, ha spiegato Giani, stemperando i toni e cercando di riportare la contesa su un terreno politico concreto: “Ora serve vincere con il maggior scarto possibile”.
Nel quartier generale dem si respira cauto ottimismo: nonostante le sconfitte in Marche e Calabria, la segretaria Schlein continua a richiamare all’unità, rinviando ogni riflessione sulle alleanze a dopo la tornata elettorale. “Hanno già votato 3 milioni di persone, ma ne restano 14 milioni — è il ragionamento interno — solo alla fine potremo fare un bilancio complessivo”.
Centrodestra unito a Firenze con Meloni, Salvini e Tajani
Nel frattempo, il centrodestra chiude la propria campagna elettorale con una prova di forza.
Alle 18, in piazza San Lorenzo a Firenze, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani saliranno insieme sul palco per sostenere Alessandro Tomasi, candidato unitario della coalizione.
A poche centinaia di metri, in piazza Indipendenza, è prevista una manifestazione di protesta convocata da Usb, centri sociali e gruppi di giovani palestinesi. Il Comune ha chiesto rinforzi per la sicurezza, ma il Viminale rassicura: “Non ci sono allarmi specifici”.
“Mi dispiace se qualcuno è mosso solo dalla contestazione ‘contro’ — ha detto Tomasi — noi partecipiamo a una battaglia democratica”.
Toscana, le stoccate e il nodo infrastrutture
Nella mattinata, Salvini sarà anche a Livorno, dove pochi giorni fa si erano registrati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Il governatore Giani non ha mancato di lanciare una frecciata al leader leghista: “Può andare dove vuole, ma se portasse anche qualche risorsa in più per le strade non sarebbe male”.
Immediata la replica del Ministero delle Infrastrutture: “La Toscana ha ottenuto finanziamenti complessivi per oltre 12 miliardi di euro, di cui 1,6 per la viabilità”.
Lega in fermento: tre addii in tre giorni per protesta contro Vannacci
A turbare la vigilia elettorale del centrodestra, però, sono le frizioni interne alla Lega legate alla gestione del generale Roberto Vannacci, vicesegretario federale e coordinatore della campagna toscana.
Nel giro di tre giorni, tre esponenti locali — Ilaria Boggi, consigliera provinciale, Alessandro Santini, capogruppo comunale a Viareggio, e l’ex segretaria Maria Domenica Pacchini — hanno lasciato il partito in aperta polemica.
“La scelta di puntare su Vannacci è un gravissimo errore”, ha dichiarato anche il consigliere regionale uscente Massimiliano Baldini, dando voce a un malcontento sempre più diffuso.
Nel Carroccio, ora, gli occhi sono tutti puntati sull’“effetto Vannacci”: capire se la sua figura carismatica e divisiva riuscirà davvero a trainare i consensi o se, al contrario, finirà per pesare sulla performance elettorale della Lega in Toscana.
Tra riavvicinamenti tattici e tensioni interne, la campagna toscana si chiude nel segno della polarizzazione. E, come spesso accade in politica, sarà il voto — e solo il voto — a dire chi aveva ragione.