Con un messaggio diffuso sul suo social Truth, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un accordo di cessate il fuoco tra Iran e Israele, ponendo fine a quella che ha definito «la guerra dei 12 giorni».
«Un cessate il fuoco completo e totale», ha scritto Trump nella notte, spiegando che l’intesa entrerà in vigore entro sei ore. Secondo i dettagli condivisi, sarà l’Iran a iniziare la tregua, seguito dodici ore dopo da Israele. La guerra si concluderà formalmente alla ventiquattresima ora, «salutata dal mondo intero».
Una speranza per la pace, che arriva nel corso di una drammatica giornata che ha visto il conflitto allargarsi verso altri paesi, mentre il presidente americano dichiarava tutto e il contrario di tutto.
Nel corso della notte italiana, Trump ha elogiato entrambi i Paesi in guerra, parlando di «resistenza, coraggio e intelligenza» nel raggiungere l’accordo. «Durante ciascun cessate il fuoco l’altra parte manterrà un atteggiamento pacifico e rispettoso».
Non sono stati forniti dettagli sulle modalità della mediazione né sugli eventuali garanti dell’accordo, ma la notizia segna un passaggio cruciale dopo quasi due settimane di escalation militare che aveva preoccupato l’intera regione mediorientale.
Il cessate il fuoco, se rispettato, metterà fine a una delle crisi più gravi degli ultimi anni tra Teheran e Tel Aviv. Resta da capire se dietro l’accordo vi siano intese politiche più ampie e se davvero la pace reggerà oltre le prossime ventiquattro ore.
Benjamin Netanyahu non ha commentato. Le delegazioni iraniana e israeliana all’ONU non hanno voluto rilasciare commenti a caldo. Ma nel frattempo si registrano attacchi aerei israeliani anche nei pressi di Teheran. Si tratta di una tregua fragilissima, ma di sicuro c’è che entrambi le parti hanno tutto l’interesse a fermare una diventata immediatamente un incendio pericoloso sia per l’Iran che per Israele. Continuare il conflitto avrebbe conseguenze devastanti.