Il presidente americano rilancia il dialogo con Pyongyang dal vertice APEC in Corea del Sud: “Lavoreremo duramente per risolvere i problemi, ha senso farlo”. Ma il regime resta in silenzio
Nuova apertura del presidente americano Donald Trump al leader nordcoreano Kim Jong Un. Dopo anni di gelo e tensioni, il capo della Casa Bianca ha dichiarato di attendersi un nuovo incontro con il dittatore di Pyongyang “in un futuro non troppo lontano”. “Ad un certo punto, dovremo trattare con la Corea del Nord. Penso che loro lo desiderino, e io lo desidero”, ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, poco prima di atterrare in Corea del Sud, dove è atteso per il vertice APEC di Gyeongju.
Trump a Kim Jong Un: “Ha senso trattare con la Corea del Sud”
Durante l’incontro con il presidente sudcoreano Lee Jae Myung, Trump ha ribadito la volontà di riaprire un canale diplomatico con Pyongyang: “Lavoreremo molto duramente con Kim Jong Un e con tutti per risolvere i problemi, perché ha senso”, ha affermato, spiegando che la stabilità della penisola coreana è “fondamentale per la sicurezza globale”. Il presidente sudcoreano ha accolto positivamente il segnale distensivo, definendo l’invito di Trump “un gesto che porta calore e pace nella regione”. Da Pyongyang, tuttavia, non è ancora arrivata alcuna risposta ufficiale alla proposta di un nuovo summit.
Dalla DMZ al nuovo equilibrio di potere
L’ultimo incontro tra Trump e Kim risale al giugno 2019, nella zona demilitarizzata (DMZ) che separa le due Coree: un vertice storico, ma finito senza accordi concreti. Da allora, le relazioni tra Washington e Pyongyang si sono arenate, soprattutto per i contrasti sullo smantellamento del programma nucleare nordcoreano e sull’allentamento delle sanzioni statunitensi.
Oggi, però, lo scenario è profondamente cambiato. Kim Jong Un si presenta sulla scena internazionale più forte e sicuro: ha stretto un asse strategico con la Russia, sostenendo Mosca nella guerra in Ucraina con l’invio di soldati e forniture militari.
A conferma del suo atteggiamento sempre più assertivo, martedì Pyongyang ha effettuato un nuovo test di missili da crociera terra-mare al largo della costa occidentale, un messaggio diretto a Washington e Seul.
Trump e Kim Jong Un, pace lontana ma possibile
Trump, che nel suo primo mandato aveva fatto della diplomazia personale con Kim una bandiera, sembra ora voler riaccendere quella stagione di dialogo interrotta sei anni fa. Ma il percorso resta pieno di ostacoli.
Kim pretende la rinuncia americana alle richieste di disarmo nucleare come condizione per tornare al tavolo, mentre gli Stati Uniti mantengono ferme le loro sanzioni e chiedono gesti concreti di distensione.
Sul piano simbolico, però, l’apertura di Trump ha riacceso una piccola speranza. In una penisola ancora tecnicamente in guerra dal 1953, anche solo parlare di un incontro è già un passo — forse fragile, ma necessario — sulla lunga strada della pace.







