Trump e Starmer, faccia a faccia tra bombe e algoritmi: sì al patto tech, scontro sulla Palestina

In un incontro ufficiale nella residenza di campagna del premier britannico, Keir Starmer e il presidente statunitense Donald Trump hanno siglato il nuovo accordo strategico “Tech Prosperity Deal”, rilanciando la storica “special relationship” tra Regno Unito e Stati Uniti con investimenti miliardari in tecnologie emergenti. Ma tra i due leader, non sono mancati i contrasti su politica estera, a partire dalla questione palestinese.

Palestina: Starmer apre, Trump frena

“La situazione a Gaza è intollerabile”, ha dichiarato il premier britannico in conferenza stampa, ribadendo la volontà del Regno Unito di riconoscere lo Stato di Palestina, ma solo “nell’ambito di un piano complessivo di pace” che garantisca anche la sicurezza di Israele. Starmer ha parlato di “uno Stato palestinese vitale” come parte integrante di una soluzione duratura al conflitto in Medio Oriente.

Dura la replica di Trump: “Non sono d’accordo”. Il presidente americano ha ribadito la sua linea di fermezza nei confronti dell’Autorità Palestinese, frenando ogni apertura formale. Un disallineamento che evidenzia le divergenze persistenti tra Washington e Londra su uno dei dossier più sensibili dell’agenda internazionale.

Ucraina: “Milioni di morti, ma evitiamo una guerra mondiale”

Il conflitto in Ucraina è stato al centro del confronto. Trump ha denunciato una «strage con milioni di morti, soprattutto militari», pur dichiarandosi ancora una volta «deluso» dal presidente russo Vladimir Putin. Ha poi aggiunto: «Spero in buone notizie nei prossimi giorni, ma non voglio una terza guerra mondiale». Starmer ha incalzato sulla necessità di «maggiore pressione su Putin», ricordando che solo il pressing personale di Trump in passato ha portato a qualche concessione da parte del Cremlino.

Trump e Starmer, Tech Deal: “Un nuovo secolo di leadership comune”

Nonostante le divergenze politiche, l’intesa economica tra le due potenze si rafforza. Il “Tech Prosperity Deal”, firmato oggi, prevede investimenti congiunti in settori strategici come intelligenza artificiale, tecnologia quantistica e nucleare. Starmer ha parlato di «una nuova era» per la cooperazione transatlantica: «Questo accordo ci renderà più ricchi e più liberi. È un segnale della nostra determinazione a vincere la sfida globale insieme».

Secondo le stime, l’accordo dovrebbe generare 15mila nuovi posti di lavoro nel Regno Unito, rafforzando la leadership anglo-americana nelle tecnologie ad alto impatto.