USA-Cina, intesa sui dazi: via libera al taglio delle tariffe

È ufficiale: USA e Cina hanno raggiunto un’intesa per una riduzione reciproca dei dazi. L’annuncio arriva direttamente dai ministri del Commercio dei due Paesi, che parlano di «intesa preliminare», ma sufficiente a delineare una nuova fase nelle relazioni economiche bilaterali, tese da anni a causa della guerra commerciale.

Secondo quanto riportato dall’agenzia statale Xinhua, l’accordo prevede una prima fase di allentamento delle tariffe su un ampio spettro di beni industriali e tecnologici, e un tavolo permanente per monitorare l’attuazione degli impegni. L’intesa include anche impegni reciproci per facilitare l’accesso ai mercati, ridurre gli ostacoli non tariffari e promuovere la trasparenza nelle pratiche commerciali.

Usa-Cina, le tensioni commerciali e i dazi oltre il 100%

Trump aveva sconvolto il commercio internazionale con i suoi dazi estesi su tutte le economie, con la Cina colpita più duramente. Riluttante a cedere, Pechino aveva risposto con dazi di ritorsione che hanno portato le sovratasse su entrambe le parti ben oltre il 100%.

Usa-Cina, sui dazi accordo raggiunto dopo trattative a Ginevra

L’annuncio arriva dopo settimane di colloqui intensi, culminati in una telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente americano Donald Trump, in cui entrambi i leader hanno ribadito la volontà di ridurre le tensioni e favorire la stabilità economica globale. I negoziati erano finalmente iniziati lo scorso fine settimana a Ginevra tra le superpotenze commerciali mondiali per trovare una via d’uscita dall’impasse.

Reazione dei mercati e ruolo della Cina

mercati si sono ripresi grazie alla sospensione delle tariffe tra Cina e Stati Uniti. I funzionari cinesi hanno mantenuto il riserbo, presentandosi al vertice di Pechino con i leader latinoamericani questa settimana come un partner stabile e un difensore della globalizzazione.

«Non ci sono vincitori nelle guerre tariffarie o commerciali», ha detto Xi ai leader, tra cui il brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, mentre il suo principale diplomatico Wang Yi ha attaccato una «grande potenza» che credeva che «la ragione del più forte fosse la legge».