Utili aziendali ai lavoratori, è legge: bonus più alti e sconti fiscali

Con 85 voti favorevoli, 21 contrari e 28 astenuti, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese. La norma, già licenziata dalla Camera il 26 febbraio, diventa così legge dello Stato, introducendo importanti novità per il settore privato e rafforzando il ruolo dei dipendenti nella vita economica e decisionale delle aziende.

Utili aziendali ai lavoratori, bonus più alti e tassazione agevolata

Per i dipendenti del settore privato, la nuova legge prevede una modifica del regime fiscale per i bonus di produttività e le forme di condivisione degli utili aziendali. Per il 2025, il tetto massimo del reddito agevolato sale da 3.000 a 5.000 euro lordi, a patto che venga distribuito almeno il 10% degli utili d’impresa, secondo accordi aziendali o territoriali. Il beneficio fiscale si applica solo a chi ha avuto un reddito inferiore a 80.000 euro nell’anno precedente e prevede un’aliquota sostitutiva del 5% fino al 2027, che salirà al 10% a regime.

Dividendi aziendali con esenzione del 50%

Le aziende potranno assegnare azioni o strumenti finanziari ai dipendenti come alternativa ai premi di risultato. I dividendi derivanti da queste azioni, fino a un massimo di 1.500 euro annui, saranno esenti dall’imposta per il 50% del loro valore. Un modo per incentivare la partecipazione dei lavoratori al capitale aziendale, secondo le modalità previste dagli articoli 2349, 2357, 2358 e 2441 del Codice Civile.

Lavoratori nei Cda e nei collegi di sorveglianza

La legge introduce anche forme di partecipazione gestionale. Nelle società per azioni e in accomandita per azioni, potranno entrare nei collegi di vigilanza o nei consigli di amministrazione rappresentanti dei lavoratori, individuati attraverso i contratti collettivi. Questa presenza sarà possibile anche nei comitati interni per la verifica della gestione. I lavoratori designati dovranno avere requisiti di competenza e indipendenza, con l’obbligo di non ricoprire incarichi dirigenziali per almeno tre anni dopo la fine del mandato.

Utili aziendali ai lavoratori, nascono le commissioni paritetiche

Vengono istituite commissioni aziendali composte da rappresentanti di impresa e lavoratori, con funzioni consultive su benessere organizzativo, formazione, retribuzioni e innovazione. Le rappresentanze sindacali potranno esprimere pareri preventivi sulle decisioni aziendali, migliorando il dialogo sociale e promuovendo una gestione più partecipata e sostenibile.

Una commissione permanente al Cnel

Presso il Cnel sarà costituita una Commissione nazionale permanente per la partecipazione dei lavoratori, con il compito di: fornire pareri interpretativi, raccogliere e promuovere le buone pratiche, redigere ogni due anni un report sullo stato della partecipazione, proporre misure correttive.

Calderone: “Applichiamo l’articolo 46 della Costituzione”

«Oggi abbiamo finalmente applicato l’articolo 46 della nostra Carta fondamentale», ha dichiarato la ministra del Lavoro Marina Calderone, che ha espresso soddisfazione per l’approvazione della legge. «Abbiamo mantenuto un impegno preso con il mondo del lavoro. Crediamo nella collaborazione tra imprenditori e lavoratori, rifuggendo logiche conflittuali fuori dalla storia».