Riprendono i voli diretti tra India e Cina: il disgelo passa dai cieli

Il primo aereo Calcutta–Guangzhou atterra dopo cinque anni. Commerciali, studenti e famiglie parlano di “primo passo” verso la normalizzazione

Un collegamento aereo può segnare una svolta politica. Lunedì, alle 4 del mattino ora locale, un volo IndiGo proveniente da Calcutta è atterrato all’aeroporto di Guangzhou, riportando in rotta diretta India e Cina. Era dal 2020, dall’inizio della pandemia e dal violento scontro militare nell’Himalaya, che i voli tra i due Paesi erano sospesi. Il ripristino, definito dalle autorità indiane “un primo passo importante”, arriva in un momento delicato, in cui i due giganti asiatici stanno lentamente cercando un riavvicinamento diplomatico.

India-Cina, una ripresa simbolica

La compagnia IndiGo, la più grande linea aerea indiana, ha operato il volo inaugurale. Le tratte dirette erano state cancellate in seguito alla pandemia. Ma la vera ragione del ritardo nella ripresa era politica: l’India aveva congelato i collegamenti dopo lo scontro di confine del giugno 2020, costato la vita a 20 soldati indiani e 4 cinesi. Ora, Pechino e Nuova Delhi parlano nuovamente. E volano nuovamente. “Questa è una pietra miliare”, dichiara il governo indiano. La ripresa dei voli favorirà “contatti diretti tra persone e una graduale normalizzazione degli scambi commerciali”.

Un contesto geopolitico in movimento

La ripresa dei voli arriva in un momento in cui gli equilibri internazionali dell’India stanno cambiando. Sullo sfondo c’è un raffreddamento dei rapporti con Washington. A fine agosto Donald Trump ha deciso di imporre una sovrattassa del 50% sulle esportazioni indiane, accusando Nuova Delhi di contribuire indirettamente alla guerra in Ucraina attraverso l’acquisto di petrolio russo.

Una scelta pesante, che ha spinto l’India a riconsiderare la propria posizione nello scacchiere globale. È in questo clima che il riavvicinamento a Pechino assume un significato politico preciso: dimostra che Nuova Delhi non intende essere trattata come un alleato automatico degli Stati Uniti, ma come un attore autonomo, capace di riequilibrare le proprie relazioni in base ai propri interessi strategici.

India-Cina, una strada ancora lunga

Il riavvicinamento tra India e Cina, per quanto significativo, non cancella le profonde ragioni di diffidenza che hanno segnato gli ultimi anni. La competizione strategica nell’Asia-Pacifico resta intatta, così come i nodi sugli investimenti cinesi bloccati in India e il ruolo sempre più rilevante del Quad, il dialogo di sicurezza che unisce Nuova Delhi a Stati Uniti, Giappone e Australia proprio in funzione del contenimento dell’influenza di Pechino.

Come ha scritto l’Indian Express, avvicinarsi alla Cina non significa dimenticare la sfida più complessa: imparare a convivere con un vicino sempre più assertivo, capace di alternare apertura diplomatica e pressione militare. Il volo atterrato a Guangzhou è un passo simbolico, ma per trasformarlo in un cambiamento reale serviranno tempo, continuità e soprattutto volontà politica su entrambe le sponde dell’Himalaya.