Scatterà ai primi di ottobre la nuova campagna di vaccinazione antinfluenzale. A stabilirlo è una circolare del ministero della Salute indirizzata alle Regioni, che invita ad avviare la somministrazione “con l’obiettivo di raggiungere almeno il 75% della popolazione a rischio: anziani e fragili”.
L’avvio della campagna arriva dopo una stagione, quella 2023-2024, che ha registrato un numero record di contagi: oltre 16 milioni di casi, secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità. Si tratta del picco più alto mai rilevato dal sistema di sorveglianza influenzale dell’ISS.
Come ogni anno, il vaccino sarà gratuito per le categorie più vulnerabili: over 60, bambini, persone affette da patologie croniche, donne in gravidanza e operatori sanitari. Ma la circolare ministeriale apre anche alla possibilità di una somministrazione estesa: “dopo aver coperto le priorità”, il vaccino potrà essere offerto “a chiunque la richieda”.
Le dosi saranno disponibili in ambulatori, farmacie, ospedali, strutture residenziali e altri presidi sanitari. Accanto alla logistica, il ministero punta molto anche sull’informazione: è previsto un potenziamento delle campagne di comunicazione pubblica, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della vaccinazione. Come ricorda la circolare:
“L’influenza rappresenta un serio problema di Sanità Pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per la gestione dei casi e delle complicanze della malattia e l’attuazione delle misure di controllo ed è tra le poche malattie infettive che di fatto ogni individuo sperimenta più volte nel corso della propria esistenza indipendentemente dallo stile di vita, dall’età e dal luogo in cui vive”.
Le ricadute delle epidemie stagionali non si limitano all’ambito sanitario: l’aumento degli accessi al Pronto Soccorso, i ricoveri e l’assenteismo scolastico e lavorativo comportano anche perdite economiche e organizzative.
“Le epidemie possono provocare alti livelli di assenteismo in ambito scolastico e lavorativo e perdite di produttività. Gli accessi al Pronto Soccorso e i ricoveri per influenza possono aumentare durante i picchi della malattia. Le persone anziane, i bambini più piccoli, le donne in gravidanza e le persone con deficit della risposta immune o con malattie croniche sono maggiormente soggetti a forme gravi, ma tutta la popolazione può sviluppare gravi complicanze, tra cui polmonite, miocardite ed encefalite, che possono portare al decesso. Il tasso di mortalità complessivo stimato legato all’influenza è di 13,8 decessi ogni 100.000 persone ogni anno”.
Nonostante la riconosciuta utilità del vaccino, i livelli di copertura in Italia restano lontani dai traguardi fissati dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025: l’obiettivo minimo è il 75% tra gli over 65, con un ideale fissato al 95%. Nella scorsa stagione, però, si è arrivati solo al 53,3% in questa fascia e a un modesto 18,9% nella popolazione generale.