L’ombra è il nuovo sole: come abbronzarsi (meglio) senza esporsi direttamente

bagnanti in spiaggia

L’estate è sinonimo di abbronzatura, ma è fondamentale comprendere cosa comporta realmente questo processo per il nostro corpo.
L’abbronzatura rappresenta una risposta fisiologica della pelle all’esposizione ai raggi ultravioletti (UV)quando la cute entra in contatto con la luce solare, i melanociti, cellule specializzate localizzate nello strato basale dell’epidermide, vengono stimolati a produrre melanina, un pigmento scuro con funzione protettiva. La melanina, infatti, assorbe parte delle radiazioni UV, contribuendo a ridurre i danni indotti a livello del DNA cellulare e svolgendo quindi un ruolo cruciale nel limitare l’invecchiamento cutaneo precoce e nel prevenire lo sviluppo di patologie più gravicome i tumori della pelle.

Abbronzarsi senza esporsi al sole diretto? È possibile

Nonostante l’azione della melanina, l’esposizione diretta al sole, soprattutto nelle ore centrali della giornata, è sconsigliata ma esistono altre modalità per abbronzarsi in modo più graduale, sicuro e duraturo. Anche se non ci troviamo sotto il sole diretto, la melanina può infatti essere attivata dai raggi riflessi dalla sabbia, dall’acqua o da superfici chiare. L’ombra, infatti, può ridurre l’esposizione ai raggi UV solo parzialmente: fino al 50%, a seconda del tipo di copertura e dell’ambiente circostante. La verità è che ci si abbronza anche sotto l’ombrellone, in movimento, e persino all’ombra di un bosco. L’abbronzatura, infatti, non dipende solo dai raggi solari diretti, ma anche da quelli riflessi e diffusi, che colpiscono la pelle anche quando non ce ne accorgiamo. Per esempio, la sabbia può riflettere fino al 15% dei raggi UV, l’acqua fino al 25%, il cemento fino al 12%. Ecco perché si parla di abbronzatura da “Ombra Attiva”.

Anche all’ombra però è fondamentale proteggere la pelle con creme solari dotate di filtri poiché la pelle continua a essere esposta in misura rilevante ai raggi UV. Utilizzare una protezione 50 non impedisce di abbronzarsi, ma consente di farlo in modo più graduale e sicuro: il vero segreto per un’abbronzatura uniforme, naturale e duratura è proprio la gradualità. L’Ombra Attiva” permette di esporsi al sole in modo filtrato permettendo alla pelle di attivare la produzione di melanina senza rischiare scottature, favorendo un colorito sano e resistente nel tempo. Ulteriore attenzione ai raggi solari devono portarla i soggetti con pelle molto chiara (fototipo I e II), o se si soffre di condizioni cutanee come dermatiti, psoriasi o rosacea, oppure si stanno assumendo farmaci fotosensibilizzanti, che possono aumentare la reattività della pelle alla luce solare. Gli orari migliori? Mattina presto e tardo pomeriggio, quando i raggi UV sono meno intensi.

Come preparare la pelle all’abbronzatura con il metodo “Ombra Attiva”

Anche per chi pratica la strategia “Ombra Attiva”, preparare la pelle è fondamentale. Ecco i consigli del team medico di Elty:

  • Esfoliazione delicata: aiuta a rimuovere le cellule morte, rendendo la pelle più ricettiva alla luce solare.
  • Idratazione quotidiana (con creme ricche di vitamina E): nutrire la pelle è essenziale per un’abbronzatura duratura, una pelle secca si abbronza male e tende a spellarsi più in fretta. La vitamina E, in particolare, aiuta a contrastare lo stress ossidativo causato dai raggi UV, favorisce la rigenerazione cellulare e mantiene la pelle elastica e luminosa, contribuendo così a un’abbronzatura più uniforme e duratura.
  • Alimentazione ricca di carotenoidi vitamina A e vitamina C almeno 15 giorni prima dell’esposizione solare: introdurre nella dieta alimenti come carote, albicocche, pomodori, peperoni e spinaci aiuta a stimolare la produzione di melanina, preparando la pelle a reagire meglio al sole e favorendo un’abbronzatura più rapida, intensa e uniforme.

Quanto dura un’abbronzatura da “Ombra Attiva”?

Un’abbronzatura ottenuta con gradualità, anche attraverso l’esposizione riflessa o all’ombra, tende a durare di più perché rispetta il naturale ritmo di rinnovamento cellulare della pelle. Quando la melanina si sviluppa lentamente e in modo costante, senza traumi come scottature o esposizioni eccessive, l’abbronzatura risulta più uniforme, profonda e stabile.
Grazie a questa tecnica il colorito dorato comincia a sbiadire solo dopo 2-3 settimane, ma può mantenersi più a lungo se la pelle viene trattata con cura. L’idratazione quotidiana, l’uso di creme nutrienti e il consumo regolare di frutta e verdura ricca di carotenoidi aiutano a preservare la luminosità e la compattezza della pelle anche dopo l’estate. È necessario evitare anche scrub aggressivi, docce troppo calde e prodotti contenenti alcol, che possono disidratare e accelerare il ricambio cutaneo. Una routine dolce e costante, dentro e fuori, è il modo migliore per prolungare il piacere di una bella abbronzatura anche a vacanze finite.


Quando rivolgersi al medico?

Dopo l’estate, è importante osservare ancora più attentamente la propria pelle. Se si notano nevi che cambiano forma, colore o dimensione, la comparsa di nuove macchie, desquamazioni che non guariscono o arrossamenti anomali, non bisogna ignorarli. Anche piccoli segnali possono essere indicativi di un danno da esposizione solare. Una visita dermatologica di controllo è il modo migliore per intervenire tempestivamente e proteggere la salute della pelle nel lungo periodo. Il sole indiretto, se gestito con consapevolezza, è un prezioso alleato per ottenere una pelle dorata e sana, evitando i danni del sole diretto.