Malattie respiratorie invernali nei bambini: come affrontare tosse, febbre e raffreddore

Con l’arrivo della stagione fredda tornano le classiche malattie respiratorie tra i più piccoli — raffreddore, tosse, mal di gola, febbre, inappetenza e stanchezza. Nella maggior parte dei casi, spiega l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, si tratta di disturbi lievi e autolimitanti: “Si risolve spontaneamente in pochi giorni grazie al riposo e ai farmaci sintomatici. Il paracetamolo è il farmaco di elezione per abbassare la febbre e alleviare i dolori; gli antibiotici, invece, vanno usati solo su indicazione del medico, poiché le infezioni virali non ne richiedono l’impiego”.

Nell’approfondimento dedicato alle malattie respiratorie invernali, l’ospedale pediatrico sottolinea anche l’importanza dei lavaggi nasali: “I lavaggi nasali sono utili per liberare le vie respiratorie, soprattutto nei più piccoli. Si effettuano con soluzioni fisiologiche (isotoniche o ipertoniche) introdotte delicatamente nelle narici, preferibilmente prima delle poppate, del sonno o dell’aerosol. I flaconcini monouso o le siringhe senza ago sono strumenti sicuri anche per i lattanti”.

Fondamentale è anche mantenere una buona idratazione: i bambini devono bere spesso acqua o soluzioni reidratanti, anche se mangiano poco. Il riposo a casa aiuta a guarire più rapidamente e limita la diffusione dei virus, ma – precisano i medici – non è necessario costringere a letto un bambino che si sente in forze.

In caso di febbre, vestirli con abiti leggeri può aiutare a disperdere il calore e ridurre il disagio. Ciò che conta davvero, ricordano gli specialisti, è valutare lo stato generale del bambino, più che il numero segnato dal termometro. La febbre, infatti, è una risposta naturale dell’organismo e deve destare preoccupazione solo in presenza di difficoltà respiratorie, sonnolenza insolita, dolore intenso o peggioramento del quadro generale. In questi casi, è consigliabile contattare il pediatra o recarsi al pronto soccorso, soprattutto se si tratta di neonati, prematuri o bambini con patologie croniche come cardiopatie, fibrosi cistica o immunodeficienze.

A chiudere l’approfondimento, l’appello alla prudenza del dottor Sebastian Cristaldi, responsabile dell’Unità Dea di II livello del Bambino Gesù: “La prevenzione resta il cardine. I genitori devono valutare le condizioni complessive del bambino, evitare l’uso di farmaci fai-da-te e rivolgersi al pediatra per una valutazione clinica. È il modo migliore per garantire cure sicure e appropriate”.