È salito a 63 il numero complessivo dei casi accertati di Chikungunya in provincia di Modena. A comunicarlo è l’Azienda Usl modenese, che precisa come si tratti di 25 uomini e 38 donne, con un’età compresa tra i 14 e i 98 anni.
Al momento, nessuno dei pazienti risulta in gravi condizioni di salute.
Il focolaio si concentra principalmente nel comune di Carpi, dove sono stati registrati 57 casi. Gli altri si distribuiscono tra i comuni di Modena, San Prospero, Concordia sulla Secchia e la frazione Limidi di Soliera.
Secondo quanto riferito dalla Ausl, molti dei contagiati non sono più nella fase in cui possono trasmettere il virus attraverso le zanzare, e dunque non si rendono necessarie disinfestazioni straordinarie nei loro confronti.
La Chikungunya è una malattia virale trasmessa dalla puntura della zanzara tigre. Si manifesta con un esordio improvviso di febbre alta e forti dolori articolari e muscolari, spesso tali da limitare significativamente le attività quotidiane. Non si trasmette da persona a persona, ma esclusivamente attraverso la puntura di una zanzara infetta.
La fase di trasmissibilità del virus va da circa due giorni prima dell’inizio dei sintomi a circa sette giorni dopo, periodo in cui una zanzara può prelevarlo da una persona infetta e trasmetterlo ad altri.
Dall’indagine epidemiologica avviata dall’Igiene Pubblica – ancora in corso – emerge che tutti i casi, tranne uno residente a Modena, non hanno recenti viaggi all’estero, confermando quindi la circolazione autoctona del virus.
In risposta al focolaio, il servizio di Igiene Pubblica è in contatto costante con i Comuni coinvolti, che hanno già avviato o rafforzato interventi straordinari di disinfestazione – sia adulticidi sia larvicidi – come previsto dal Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2025.
L’obiettivo delle autorità sanitarie è chiaro: contenere la diffusione del virus e evitare nuovi contagi, mantenendo alta l’allerta ma sotto controllo la situazione.