La salute orale potrebbe influenzare il decorso delle malattie epatiche croniche, in particolare la cirrosi. È quanto suggerisce uno studio presentato a Vienna durante EuroPerio11, il principale congresso mondiale dedicato alla parodontologia, organizzato dalla Federazione Europea di Parodontologia (EFP).
Secondo i risultati della ricerca, la parodontite potrebbe peggiorare e accelerare il declino della funzione epatica negli individui affetti da cirrosi. Lo studio è stato coordinato da Francesco D’Aiuto, professore alla University College London (UCL) e socio attivo della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP).
La parodontite è una malattia infiammatoria cronica che colpisce i tessuti di supporto dei denti e si caratterizza per un’alterazione del microbiota orale. È già nota la sua associazione con diverse patologie sistemiche, tra cui proprio la cirrosi epatica. Tuttavia, come spiega D’Aiuto, “gli effetti della malattia del fegato sul microbiota orale e la relazione bidirezionale tra parodontite e cirrosi non sono ancora completamente compresi”.
Per indagare meglio questa possibile connessione, i ricercatori hanno analizzato la composizione del microbiota orale in 27 pazienti con cirrosi epatica e in 24 volontari sani. Il metodo utilizzato è stato il sequenziamento del DNA ottenuto da campioni di placca sottogengivale, con l’obiettivo di “mappare” le comunità batteriche presenti nelle tasche parodontali.
Dallo studio sono emerse differenze significative nella biodiversità microbica. “I pazienti con cirrosi presentano una ridotta diversità batterica complessiva, accompagnata da una maggiore abbondanza di generi come Lactobacillus e Limosilactobacillus, che in questo contesto sembrano riflettere un’alterazione dell’equilibrio microbico piuttosto che un effetto protettivo”, spiega D’Aiuto. “Specie tipicamente commensali come Neisseria, Cardiobacterium, Lautropia e Corynebacterium risultano significativamente meno abbondanti nei pazienti con cirrosi, suggerendo una possibile perdita di stabilità del microbioma orale”, aggiunge.
Dunque, ciò potrebbe contribuire alla progressione della parodontite e, parallelamente, al peggioramento della funzionalità epatica attraverso meccanismi infiammatori sistemici e squilibri dell’asse orale–intestino–fegato.
“I nostri risultati confermano che la cirrosi epatica modifica la composizione del microbioma orale rispetto a quella degli individui sani” – conclude D’Aiuto – “e suggeriscono che la salute orale potrebbe avere un ruolo più importante del previsto nella gestione delle malattie epatiche croniche. Studi futuri dovranno approfondire questi meccanismi e valutare nuovi strumenti diagnostici e terapeutici mirati”.