Suoni attivano le cellule: rispondono 190 geni

cervello

A scoprire che anche le cellule sono in grado di percepire i suoni è stato un gruppo di scienziati dell’Università di Kyoto, che ha condotto una ricerca pionieristica pubblicata sulla rivistaCommunications Biology”.

“Per indagare gli effetti dei suoni sulle attività cellulari, abbiamo sviluppato un sistema che permette di immergere le cellule in coltura nelle onde acustiche”, spiega Masahiro Kumeta, uno degli autori dello studio. Dopo aver esposto le cellule a specifici stimoli sonori, il team le ha sottoposte a osservazioni microscopiche e ad analisi del loro Rna, con l’obiettivo di identificare i geni attivati da tale esposizione.

L’indagine ha rivelato una risposta precisa e strutturata delle cellule ai suoni: in particolare, circa 190 geni risultano essere sensibili a questa forma di stimolazione. Tra le scoperte più rilevanti, è emerso che il suono può interferire con la differenziazione degli adipociti, ovvero le cellule che accumulano grasso. Questo effetto suggerisce la possibilità di controllare il comportamento cellulare attraverso stimoli acustici.

Il meccanismo alla base di questa reazione è stato in parte ricostruito: i ricercatori hanno osservato come i segnali acustici vengano trasmessi e trasformati all’interno delle cellule, influenzando anche la loro capacità di aderire ai substrati. “Poiché il suono è immateriale, la stimolazione acustica è uno strumento non invasivo, sicuro e immediato, che probabilmente porterà benefici alla medicina e all’assistenza sanitaria”, sottolinea Kumeta.

Questa scoperta apre nuove prospettive sull’impiego delle onde acustiche in campo medico, suggerendo applicazioni innovative e non invasive nella cura dei tessuti e nella rigenerazione cellulare.