Un nuovo studio condotto dal Max Planck Institute for Biology of Ageing in Germania ha portato alla luce una scoperta straordinaria: la combinazione di due farmaci già approvati per l’uso umano – trametinib e rapamicina – è riuscita ad aumentare la durata della vita dei topi fino al 30%, mantenendoli sani, attivi e con una minore incidenza di tumori fino alla fine dei loro giorni.
- Rapamicina, inizialmente sviluppata come immunosoppressore per i trapianti d’organo, agisce inibendo la via mTOR, una delle principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. Da anni è oggetto di studio per le sue potenzialità anti-aging.
- Trametinib, utilizzato contro alcuni tumori (in particolare il melanoma), blocca la via MEK, un’altra importante rotta di segnalazione cellulare coinvolta nella crescita e divisione delle cellule.
Separatamente, entrambi i farmaci avevano già mostrato effetti benefici sulla longevità in modelli animali. Ma insieme, hanno dato risultati sorprendenti.
I topi trattati con questa combinazione non solo vivevano più a lungo, ma lo facevano in modo sano:
- Mostravano meno infiammazione sistemica
- Avevano una minore incidenza di tumori
- Conservavano funzionalità fisiche e cognitive migliori fino alla vecchiaia
Secondo i ricercatori, è la sinergia tra le due molecole a offrire un effetto amplificato: colpire contemporaneamente due diverse vie dell’invecchiamento sembra essere la chiave.
La parte più affascinante è che entrambi i farmaci sono già approvati per l’uso umano, il che potrebbe accelerare in modo significativo l’inizio dei trial clinici per testarne l’efficacia sugli esseri umani come terapia anti-invecchiamento.
Gli scienziati però invitano alla cautela: la trasposizione dai modelli animali all’uomo non è automatica, e saranno necessari ulteriori studi approfonditi per valutare sicurezza, dosaggi e risultati a lungo termine.
Questa scoperta si inserisce in un quadro più ampio e sempre più dinamico della ricerca biomedica. Dopo decenni di studi, l’oncologia sta vivendo una vera e propria rivoluzione: terapie personalizzate, immunoterapia, editing genetico e approcci molecolari innovativi stanno portando a risultati impensabili fino a pochi anni fa.
L’idea di sconfiggere il cancro non è più un sogno lontano, ma una concreta possibilità.
E ora, con l’arrivo di farmaci che agiscono anche sull’invecchiamento stesso, la prospettiva si amplia: non solo vivere più a lungo, ma vivere meglio, liberi da malattie croniche e degenerative.
Il futuro della medicina sembra essere arrivato. E questa volta, potrebbe davvero riguardare tutti noi.
di Raffaele Piccolo