La polizia ha eseguito lo sfratto del centro sociale Leoncavallo a Milano, anticipando l’operazione prevista per settembre.
Le forze dell’ordine, insieme all’ufficiale giudiziario, sono entrate questa mattina alle 7.30 in via Watteau per dare seguito all’ordine di sgombero. L’operazione, più volte rinviata in passato, era stata fissata per il 9 settembre, ma la decisione è stata presa negli ultimi giorni di anticiparla a oggi.
Durante l’ispezione degli spazi, le forze dell’ordine non hanno trovato persone all’interno del Leoncavallo. Presenti sul posto anche l’ufficiale giudiziario e l’avvocato della proprietà, l’immobiliare Orologio della famiglia Cabassi. Gli accessi alla zona sono presidiati dalle forze dell’ordine.
La Corte d’Appello di Milano aveva condannato il Ministero dell’Interno a versare tre milioni di euro alla società Orologio per il mancato sgombero negli scorsi anni. Di conseguenza, il Viminale ha avviato una richiesta di risarcimento nei confronti di Marina Boer, presidente dell’associazione Mamme del Leoncavallo.
Lo sgombero del Leoncavallo, simbolo dei centri sociali italiani, è stato più volte rimandato negli ultimi anni. Solo pochi giorni fa gli attivisti avevano avviato una raccolta fondi per resistere e mantenere viva la struttura. L’azione di oggi segna un punto di svolta nella vicenda che da decenni accompagna il destino del centro sociale milanese.