Durante l’udienza generale Papa Leone XIV ha offerto una riflessione intensa e profondamente umana sul tema della speranza, proseguendo le sue catechesi dedicate a questo tema cardine della vita cristiana.
Il Pontefice ha invitato i fedeli a non rinunciare ai propri sogni, anche quando il contesto è difficile o ostile. “Se desideri veramente qualcosa, fai di tutto per poterlo raggiungere, anche quando gli altri ti rimproverano, ti umiliano e ti dicono di lasciar perdere. Se lo desideri davvero, continua a gridare!”, ha detto con fermezza, sottolineando l’importanza della perseveranza e della fiducia.
Nel suo discorso, Papa Leone XIV ha voluto incoraggiare tutti coloro che si sentono abbattuti o scoraggiati, ricordando che spesso la vita porta a chinare il capo sotto il peso delle difficoltà. Ma la speranza, ha affermato, nasce anche da un gesto semplice ma coraggioso: “Per guardare in alto, occorre rialzare la testa. A volte le persone sono bloccate perché la vita le ha umiliate e desiderano solo ritrovare il proprio valore”.
Un messaggio che si fa ancora più forte nell’invito a non cedere alla disperazione, ma a confidare sempre in un ascolto più grande: “non bisogna mai abbandonare la speranza, anche quando ci sentiamo perduti” perché “non c’è nessun grido che Dio non ascolti, anche quando non siamo consapevoli di rivolgerci a lui”.
Infine, il Papa ha messo in guardia dai pericoli dell’autoinganno e delle certezze costruite per paura: “molte volte, quello che ci blocca sono proprio le nostre apparenti sicurezze, quello che ci siamo messi addosso per difenderci e che invece ci sta impedendo di camminare”.
Con queste parole, Leone XIV ha lanciato un appello potente a non restare prigionieri delle proprie paure o difese, ma ad aprirsi alla possibilità di una rinascita, sempre guidati dalla speranza.
