Circa 400.000 palestinesi hanno lasciato Gaza City nelle ultime settimane, evacuando verso altre zone della Striscia. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (IDF), citate dal Times of Israel, precisando che prima dell’offensiva militare nella città vi risiedevano circa un milione di persone.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva già dichiarato ieri che il 40% degli abitanti aveva abbandonato la città. L’IDF conferma che negli ultimi giorni il ritmo delle evacuazioni è aumentato significativamente, con decine di migliaia di persone in fuga ogni giorno.
Intanto, proseguono i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, almeno 17 persone sono morte dall’alba, tra cui sette a Gaza City. Tra le vittime anche tre membri di una stessa famiglia – un uomo, la moglie incinta e la figlia – uccisi in un raid su un’abitazione nel campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale della Striscia. Altri tre civili sarebbero rimasti uccisi in un attacco contro una tenda per sfollati a Mawasi, nei pressi di Khan Yunis, a sud. Due persone hanno perso la vita nel quartiere di Tal al-Hawa, nel sud di Gaza City.
In risposta alla crisi umanitaria, l’esercito israeliano ha annunciato questa mattina l’apertura di una seconda via di evacuazione per chi tenta di lasciare Gaza City. Il corridoio umanitario corre lungo Sala-al-Din Street e resterà aperto dalle ore 12:00 di oggi fino alle 12:00 di venerdì. Lo ha comunicato in arabo su X il portavoce militare israeliano Avichay Adraee.
Secondo fonti locali, i bombardamenti sono continuati per tutta la notte su Gaza City e altre aree della Striscia, provocando ulteriori vittime e feriti.