Gaza: la tempesta Byron accelera l’emergenza umanitaria

pioggia sulla Striscia di Gaza

A Gaza anche il meteo si accanisce sui palestinesi sfollati, senza cibo e cure. Nelle ultime ore la tempesta Byron, che sta spazzando la regione con piogge e forti venti, si è abbattuta sulla Striscia portando altra morte e distruzione. In poco più di 48 ore due neonati e un bambino di nove anni sono morti assiderati nelle tende che non forniscono riparo dall’acqua e dal fango.

La protezione civile ha ricevuto migliaia di richieste di soccorso, mentre le Nazioni Unite fanno sapere di essere impegnate in una corsa contro il tempo per trasferire parte della popolazione dalla costa verso l’interno, dove le raffiche di vento giungono attutite e sono perciò meno devastanti. Da nord a sud l’enclave palestinese è alle prese con l’evento meteorologico più potente degli ultimi anni nelle peggiori condizioni per affrontarlo.

Secondo dati Onu, oltre l’80% degli edifici della Striscia è stato abbattuto o danneggiato e le autorità sconsigliano di cercare riparo tra le strutture ancora in piedi ma pericolanti e a rischio crollo. Come se non bastasse, Israele – denuncia l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) – blocca l’ingresso dei materiali da costruzione con il risultato che una popolazione di circa 795mila sfollati corre il rischio “elevato” di inondazioni. Neanche la tempesta, però, è riuscita a fermare i bombardamenti israeliani che ieri hanno preso di mira il capo profughi di Jabaliya, nel sud, dove una donna è rimasta uccisa e altre persone risultano ferite.

“Persone che avevano già perso tutto e che avevano bisogno di tutto si trovano ad affrontare un ulteriore livello di miseria” – ha denunciato Philippe Lazzarini, Commissario Generale di Unrwa – secondo cui nelle attuali condizioni non si possono escludere altri decessi.