Negli ultimi dieci mesi, da luglio 2024 ad aprile 2025, Medici del Mondo ha monitorato la malnutrizione acuta tra bambini, donne in gravidanza e in allattamento in sei centri sanitari operativi nella Striscia di Gaza assediata, in particolare nei governatorati di Deir Al Balah, Khan Younis, Gaza e Rafah. Sono stati sottoposti a screening nutrizionale 10.740 bambini tra 6 e 59 mesi e 3.963 donne in gravidanza o in allattamento, nell’ambito del programma nutrizionale che l’organizzazione porta avanti nella Striscia di Gaza.
Nel 2024, quasi un bambino su quattro sotto l’anno di età e il 19% delle donne in gravidanza o in allattamento risultavano affetti da malnutrizione acuta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un tasso di malnutrizione del 10% è elevato, e del 15% è critico.
- A novembre 2024, il tasso di malnutrizione acuta nei bambini ha raggiunto il 17%, il livello più alto registrato nel 2024. Questo aumento coincide con il drastico calo del numero di camion di aiuti umanitari autorizzati a entrare nell’enclave nell’ottobre 2024. A titolo di confronto, nel 2022 solo lo 0,8% dei bambini sotto i cinque anni a Gaza soffriva di malnutrizione acuta secondo l’OMS.
- La tregua entrata in vigore il 19 gennaio 2025 ha permesso un allentamento parziale delle restrizioni israeliane e un aumento dell’ingresso di prodotti alimentari. Da allora, i tassi di malnutrizione acuta nei bambini sono drasticamente diminuiti, passando dal 17% di novembre 2024 al 2,7% di febbraio 2025.
- Questo progresso è stato rapidamente annullato dall’assedio totale agli aiuti imposto il 2 marzo 2025, seguito dalla ripresa delle ostilità da parte dell’esercito israeliano il 18 marzo, in violazione dell’accordo di cessate il fuoco. Nell’aprile 2025, una donna su cinque in gravidanza o in allattamento e quasi un bambino su quattro visitato nei centri di Medici del Mondo soffriva di malnutrizione acuta o era ad alto rischio di malnutrizione acuta.

Dopo oltre 15 mesi di offensiva militare e assedio israeliano su Gaza, la malnutrizione acuta tra bambini e donne in gravidanza o in allattamento ha raggiunto livelli simili a quelli dello Yemen (circa l’11,5% nel 2024 nei centri sostenuti da Medici del Mondo), un Paese che soffre da oltre dieci anni di guerra ed è tra i più insicuri al mondo dal punto di vista alimentare, secondo l’UNICEF.
“Durante il mio lavoro ho affrontato un caso straziante che mi ha profondamente colpita, sia come professionista della salute che come essere umano. Una bambina di quattro anni è stata portata nel centro dalla madre, soffriva di malnutrizione acuta. Il segno più evidente e devastante della sua condizione era la perdita grave di capelli: le cadevano a ciocche, lasciandole quasi completamente scoperto il cuoio capelluto. Il suo aspetto fragile la faceva sembrare un’anziana, come se avesse subito una chemioterapia. Lo spettacolo era scioccante e doloroso, non solo per me, ma anche per sua madre, che la guardava impotente mentre la salute della figlia peggiorava. Questa bambina soffriva di malnutrizione acuta da oltre un anno a causa della guerra, poiché la sua famiglia faticava a trovare abbastanza cibo per nutrirla. Il suo viso era pallido, segnato da una profonda stanchezza e debolezza, riflesso della fame prolungata e della privazione nutrizionale. Il suo corpo mancava dei nutrienti essenziali per la crescita e lo sviluppo, causando atrofia muscolare e un indebolimento del sistema immunitario” ha dichiarato un’infermiera di Medici del Mondo che lavora nel programma nutrizionale presso il centro di cure primarie Al Bahar, a Deir Al Balah.

“Questa crisi alimentare, che mette in pericolo migliaia di vite, è interamente ascrivibile alla violazione del diritto umanitario e alle decisioni delle autorità israeliane di autorizzare parzialmente o bloccare totalmente gli aiuti umanitari a Gaza. In questo quadro intollerabile chiediamo agli Stati di agire immediatamente e con fermezza perché si ponga fine a questo assedio mortale” ha dichiarato Elisa Visconti, direttrice di Medici del Mondo Italia.