Dalla scorsa notte, almeno 24 persone – inclusi numerosi donne e bambini – hanno perso la vita in seguito a nuovi bombardamenti israeliani che hanno colpito diverse aree del centro e del sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente Al Jazeera, citando fonti ospedaliere locali. Il bombardamento più grave ha avuto luogo a Deir el-Balah, nel cuore della Striscia, colpendo un gruppo di civili.
L’intensificazione dei raid aerei israeliani arriva mentre a Doha proseguono con difficoltà i negoziati per un cessate il fuoco. Sul fronte della sicurezza regionale, l’esercito israeliano (IDF) ha comunicato di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen, che nella mattinata di oggi ha attivato le sirene d’allarme in diverse località israeliane, tra cui Tel Aviv. Si tratta del primo allarme nella capitale da quando è terminata la tregua con l’Iran.

Intanto, in Cisgiordania, le forze israeliane hanno condotto un’operazione militare nel quartiere di Al-Hadaf a Jenin. Secondo quanto riportato dall’agenzia palestinese Wafa, i militari hanno fatto irruzione in diverse abitazioni, effettuando perquisizioni, arresti e causando danni strutturali. L’operazione sarebbe stata supportata anche da droni.
Sempre nell’area, a Rumana, un palestinese ha ferito con un coltello un soldato israeliano, per poi essere ucciso dalle forze dell’IDF, che hanno confermato l’episodio.
Nel frattempo proseguono le demolizioni di abitazioni palestinesi nel campo profughi di Jenin, parte di un piano annunciato da Israele a inizio giugno per abbattere oltre 100 edifici. Da allora, secondo fonti locali, sono stati uccisi 41 palestinesi tra città e campo, decine sono stati arrestati e circa 22 mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case.