UE, aiuti umanitari a Gaza non siano politicizzati

Rilascio ostaggi Stiscia di Gaza

“Per oltre due mesi, nessun rifornimento umanitario è entrato a Gaza. Si tratta della chiusura più lunga che la Striscia abbia mai affrontato ed è motivo di grave preoccupazione. L’Ue ribadisce l’invito urgente a Israele a rimuovere immediatamente il blocco su Gaza”. Scrive così in una nota l’Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, e le commissarie al Mediterraneo, Dubravka Suica, e alla gestione delle crisi, Hadja Lahbib.

L’Ue è “preoccupata per il nuovo ‘meccanismo di consegna degli aiuti a Gaza”, approvato da Israele, si legge nella nota in cui si ricorda che “gli aiuti umanitari non devono mai essere politicizzati o militarizzati”. “Le agenzie delle Nazioni Unite, tra cui il World Food Programme e l’Unrwa, riferiscono che le scorte alimentari sono ormai esaurite e la maggior parte delle famiglie non dispone di acqua potabile. Sono ricominciati i saccheggi dei magazzini. Gli operatori umanitari continuano ad avvertire che la fame si sta diffondendo e aggravando nell’enclave” scrivono Kallas, Lahbib e Suica nella nota, ribadendo l’invito “urgente a Israele a rimuovere immediatamente il blocco su Gaza”.

“In quanto potenza occupante, Israele – ricordano – è obbligato dal diritto internazionale a garantire che gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione in difficoltà”. Bruxelles esprime poi preoccupazione per il nuovo ‘meccanismo di consegna degli aiuti a Gaza’, approvato da Tel Aviv, che è, affermano, “contrario ai principi umanitari, come sottolineato dalle agenzie Onu e dai partner umanitari”.

“Il meccanismo – osservano – sposterebbe la responsabilità della distribuzione degli aiuti ad attori internazionali non umanitari e ad appaltatori di sicurezza privati”. “Il nostro messaggio – avvertono – è chiaro: gli aiuti umanitari non devono mai essere politicizzati o militarizzati. L’uso degli aiuti come strumento di guerra è vietato dal diritto internazionale umanitario. Gli aiuti devono raggiungere i civili che ne hanno bisogno”.

“L’Ue ribadisce il suo appello per la ripresa del cessate il fuoco, il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi e la fine definitiva delle ostilità”, oltre che “il suo incrollabile sostegno al popolo palestinese”. “Dal 2023 – si ricorda – sono state consegnate oltre 3.800 tonnellate di aiuti attraverso i voli del ponte aereo dell’Ue e sono stati consegnati a Gaza oltre 450 milioni di euro di aiuti umanitari. In occasione del primo dialogo politico ad alto livello tra l’Unione europea e l’Autorità palestinese, la Commissione ha annunciato un programma di sostegno globale pluriennale del valore massimo di 1,6 miliardi di euro per promuovere la ripresa e la resilienza della Palestina”.