Almeno 18 migranti hanno perso la vita nel naufragio avvenuto nel fine settimana al largo di Tobruk, in Libia. A darne notizia è l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), che esprime profondo dolore per la tragedia e rivolge il proprio pensiero alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti. Secondo la nota diffusa da Ginevra, altre cinquanta persone risultano ancora disperse, mentre finora sono stati accertati solo dieci sopravvissuti.
L’ennesima tragedia nel Mediterraneo, sottolinea l’Oim, rappresenta un duro monito sui rischi mortali che migliaia di persone sono costrette ad affrontare ogni giorno nella speranza di raggiungere sicurezza e nuove opportunità. La Libia resta uno snodo cruciale per migranti e rifugiati che, lungo la rotta centrale del Mediterraneo, si trovano spesso esposti a condizioni di sfruttamento, abusi e viaggi estremamente pericolosi.
Il naufragio al largo di Tobruk riaccende i riflettori sulla necessità di rafforzare la cooperazione internazionale e le misure di protezione per chi, fuggendo da conflitti, povertà e instabilità, rischia la propria vita affidandosi a rotte insicure e trafficanti senza scrupoli.
