Alessandro Giusberti, il pittore visionario acclamato in tutto il mondo: attesa per la mostra in Brasile

Opera di Giusberti – “Inverno a Berlino”

Un artista visionario, pioniere di linguaggi visivi multidimensionali, capace di attraversare decenni di arte contemporanea. Lui è Alessandro Giusberti, oggi una figura riconosciuta e apprezzata a livello internazionale, dopo oltre 50 anni di intensa attività pittorica e sperimentazione stilistica.

Fin da bambino, Giusberti ha mostrato il suo talento: alla tenera età di 5 anni ha iniziato a disegnare incessantemente e a 11 ha iniziato a studiare le tecniche della pittura a olio. La sua formazione al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Bologna ha consolidato una base tecnica che gli ha permesso di esplorare, nel tempo, nuovi orizzonti espressivi, mescolando la realtà e l’ignoto.

Conosciuto per una ricerca costante tra figurazione e astrazione, la sua esplorazione di immagini e forme unisce lavori su materiali diversi: tela, plexiglas, cristalli, vetro e legno. Le immagini raccontano uno stato emotivo attuale: il movimento appare bloccato, spezzato, segno che non c’è più spazio né tempo per vivere e trasformare le esperienze. L’obiettivo di Giusberti resta la libertà di espressione, fondamentale per invitare lo spettatore a osservare e comprendere la realtà.

Alessandro Giusberti

L’evoluzione artistica di Giusberti

Negli anni ’70 e ’80, Realizza i primi esperimenti con immagini sovrapposte. Giusberti è stato il primo artista al mondo a esporre opere d’arte anacronistiche. La sua prima mostra risale al 1980, quando presentò una selezione di opere anacronistiche e pluridimensionali nella vetrina della libreria Zanichelli. Questo avvenne ben prima della più nota esposizione curata da Calvesi alla Biennale di Venezia del 1984.

Negli anni successivi, Giusberti portò le sue opere anche all’estero, con una mostra a Mannheim, in Germania, e poi nuovamente in Italia, nel 1993, presso Palazzo Re Enzo a Bologna.

La sua ricerca lo condusse verso la rappresentazione del paesaggio urbano, considerato da Giusberti come uno strumento privilegiato per esprimere stati d’animo in perenne evoluzione. Le sue opere partono sempre da elementi concreti della vita metropolitana, che egli ritiene capaci di trasmettere emozioni autentiche. Questo ciclo fu esposto nella mostra curata da Gnaccarini a Bologna nel 1994, e alcune di queste opere furono poi acquisite dal Museo Brasiliano di Scultura di San Paolo e dalla Galleria Dallas negli Stati Uniti. L’artista ha inoltre realizzato anche importanti interventi di arte sacra, come il ritratto di Santo Stefano per l’omonima basilica bolognese.

In quegli stessi anni, Giusberti si occupò anche del restauro del soffitto trecentesco del Palazzo dei Notai, a Bologna. Viaggiò e visse per due anni tra Francia e Spagna, dove approfondì lo studio dell’arte visitando i musei locali. Espose le sue opere in Germania, Spagna e Stati Uniti, prima di approdare in Brasile, dove il suo lavoro è tuttora molto apprezzato.

La sua pittura racconta il nostro tempo, con una sensibilità artigianale e filosofica. Giusberti riflette sul ruolo dell’arte in un’epoca dominata dalla tecnica e dai ritmi accelerati dell’informazione, mantenendo però fede a un principio essenziale: la pittura come atto vivo, umano, trasformativo.

Opera di Giusberti – “Bar des Vedettes”

Giusberti nel mondo, tra esposizioni e premi

Dal 2012 al 2020 Giusberti ha tenuto diverse mostre: Strasburgo, Verona, Arcachon (Francia), Lille Art Fair, Arte Fiera Bologna e diverse mostre personali alla Galleria Forni e Brerart di Milano. Nel 2017 ha arredato con le sue opere la casa dello sceicco Rustani negli Emirati Arabi Uniti. Nel 2018 ha vinto la Biennale di Salerno, ha partecipato alla Lyone Art Fair, a una mostra alla Inn Gallery di San Paolo e a Rodi nelle sale del Comune alla Porte d’Amboise con il Ministero della Cultura e delle Antichità della Grecia. Ha inoltre esposto alla galleria MLS di Bordeaux e a Erotik di Arte Fiera. Nel 2021 ha tenuto una mostra alla Whitespace Studio Gallery Fremantle di Perth, in Australia, e alla Biennale di Salerno dove ha vinto un prestigioso premio.

Verso il Brasile: a settembre la mostra a Blumenau

Per vivere un’esperienza unica, il prossimo appuntamento con l’arte di Alessandro Giusberti sarà in Brasile, dal 4 settembre al 28 ottobre 2025, al Museu de Arte de Blumenau – MAB, il più grande e importante registro culturale delle arti visive della città.

La mostra è stata curata e organizzata interamente da Tania Berni e realizzata grazie a un bando pubblico del governo del Paraná. Saranno presenti una selezione di opere che attraversano il percorso artistico di Giusberti: da “La guercia” al “Bar des Vedettes”, da “Luci di Lisbona” a “Il barocco e la bambina” e molte altre opere ancora.

Questa mostra sarà sicuramente una nuova occasione per il pubblico internazionale di entrare nel mondo visivo dell’artista che, attraverso la sua arte, continua a interrogarsi sul tempo, sull’essenza delle immagini e sul nostro rapporto con la realtà.

Opera di Alessandro Giusberti “La guercia”

Il commento di un critico d’arte

Di lui, Massimo Scaringella – critico d’arte e curatore italiano, scrive: “Alessandro Giusberti riflette quindi sopra l’accettazione, non sempre passiva, del cambio e della deformazione graduale del suo ambiente vitale, in special modo in quello delle città ma anche del genere umano. Con nessun riferimento in particolare ma con una visione universale che è tipica della sua volontà e curiosità creativa. Ci mostra, quindi, un mondo nel quale le culture si fondono, si dominano e si contaminano al massimo dell’espressione e della tensione. Utilizzando la pittura, che a volte sembra danzare al ritmo di una musica swing, l’artista mette al suo servizio i mezzi offerti dalla sua formazione, realtà, visione, fantasia e, certamente una certa abilità tecnica, della costruzione con cui sottolineare la visione panoramica della sua ricerca”.

Il suo lavoro si fonda sull’idea che tutto sia in movimento, e che proprio in quel movimento risieda la realtà. Le sue immagini rappresentano il divenire, l’attimo che fugge, continuamente attraversato da correnti profonde che ci trasformano e ci consumano. È proprio in quell’attimo che, secondo l’artista, si può cogliere il senso della vita. In un’epoca in cui tutto è in movimento, l’arte di Giusberti ci invita a rallentare lo sguardo, a osservare ciò che sfugge, nell’istante.