Barbara Pitzianti dà volto e voce a Grazia Deledda: in arrivo al cinema “Grazia”, il film sulla vita della grande scrittrice

 

La forza, la sensibilità e la determinazione di Grazia Deledda rivivono sul grande schermo grazie all’interpretazione dell’attrice Barbara Pitzianti, protagonista del film “Grazia”, diretto da Paola Columba.

Prodotto da Baby Films con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Sardegna, della Provincia di Nuoro, della Fondazione di Sardegna, della Sardegna Film Commission e di Filming Cagliari, il film racconta la straordinaria vicenda umana e artistica dell’unica donna italiana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura.

Un viaggio nella vita e nell’anima di Grazia Deledda

Il film “Grazia” ripercorre la vita della scrittrice nuorese, dalle origini in una Sardegna ancora chiusa e patriarcale fino al riconoscimento internazionale del suo talento. Al centro della storia c’è la sua determinazione nel seguire la vocazione per la scrittura, sfidando convenzioni e pregiudizi in un’epoca in cui alle donne non era concesso sognare in grande.

Le riprese si sono svolte nei luoghi simbolo della sua vita: Galtellì, Olzai, Lollove e Nuoro, nella casa natale oggi trasformata in museo. Come racconta la protagonista, alcune scene sono state girate anche a Cagliari, tra cui quelle ambientate nel salotto letterario di Maria Manca.

Sardegna protagonista sul grande schermo

“Grazia” mette in risalto la profonda connessione tra Deledda e la sua terra. I paesaggi aspri e poetici della Sardegna diventano metafora del suo mondo interiore, mentre la ricostruzione storica è curata nei minimi dettagli: costumi ottocenteschi, oltre duemila oggetti della tradizione contadina e persino un treno di fine Ottocento riportato in vita per le riprese.

Il cast del film

Il cast unisce volti sardi e grandi nomi del cinema italiano: Barbara Pitzianti interpreta Grazia Deledda, Giuseppe Boy il padre, Donatella Finocchiaro la madre e Galatea Ranzi la giornalista Maria Manca.

Il cast in scena

L’intervista a Barbara Pitzianti

Attrice sarda formatasi a Londra, Barbara Pitzianti colpisce per la profondità con cui restituisce l’animo della scrittrice. Ai microfoni de LaCapitale – l’attrice Pitzianti racconta così il suo primo incontro con il ruolo.

“Ero a Londra, studiavo recitazione alla Goldsmiths University – afferma Barbara – quando due persone mi hanno inviato contemporaneamente una casting call. Ho subito pensato che potesse essere una grande opportunità. Ho mandato dei self-tape e, poco dopo, mi hanno chiamato per un provino su parte a Cagliari: ho preso un volo immediatamente. È stato il provino più bello della mia vita, due ore intensissime… Dopo una decina di giorni circa è arrivata la chiamata: ero stata presa! Non ci potevo credere, ero davvero felicissima, saltellavo e correvo da una parte all’altra”.

Per Pitzianti, questo film rappresenta un passaggio fondamentale nel suo percorso artistico: “Avevo fatto qualche cortometraggio, ma mai un lungometraggio, e soprattutto mai un progetto così importante con un ruolo da protagonista. Avevo un po’ di timore, consapevole dell’importanza del personaggio. Poi è andata benissimo, soprattutto grazie al costante supporto e alla guida della grande regista, Paola Columba”.

l’attrice Barbara Pitzianti e la regista Paola Columba

La preparazione per il ruolo di Grazia Deledda

Interpretare una figura come Grazia Deledda è stato per l’attrice un viaggio intenso e personale: “È stata una grande emozione per me, un onore immenso, ma anche una grossa responsabilità. Ho sentito il desiderio e il dovere di rappresentare al meglio una scrittrice così importante, per noi sardi e per tutta l’Italia. Come sai, Grazia Deledda è stata la prima, e finora unica, donna italiana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura. Per questo ho sentito la necessità di impegnarmi con tutte le mie forze in questa interpretazione”.

Un lavoro che ha richiesto mesi di studio: “Dopo aver letto molti dei suoi romanzi, delle sue lettere e dei suoi primi racconti, ho iniziato a comprenderla dal punto di vista artistico. Ma il passo successivo, comprenderla a livello umano, è stato decisamente più complesso. È stata una sfida intensa, ma anche un’esperienza attoriale profondamente arricchente”

Le sfide, le emozioni e gli aneddoti dal set

“Ho studiato tantissimo: non solo le sue opere, ma anche vari scritti per comprendere il contesto storico e culturale dell’epoca, sia in Italia che in Sardegna, e in particolare a Nuoro. Una delle sfide più grandi è stata imparare il sardo nuorese antico. A giudicare dai feedback che sto ricevendo proprio dai nuoresi, pare che il lavoro sia stato apprezzato, e questo mi rende davvero felice e soddisfatta”.

Tra le scene più toccanti, Pitzianti ricorda quelle legate al dolore e alla perdita: “Le scene che mi hanno colpito di più sono quelle che ritraggono le tragedie e i lutti. Grazia ha vissuto una vita profondamente travagliata, ma nonostante tutto è riuscita ad andare avanti, perseguendo con determinazione il suo obiettivo di diventare scrittrice. Questa sua forza interiore mi ha ispirato tantissimo”.

Sul set non sono mancati momenti di leggerezza: “Un momento davvero speciale sul set è stato quando l’attrice Maria Loi, che interpreta Nanna, ci ha insegnato a giocare a ‘Sa Murra’, un tipico gioco sardo. È stato molto divertente giocarci tutti insieme — anche Donatella Finocchiaro ha partecipato!”.

La determinazione che unisce Barbara Pitzianti e Grazia Deledda

Tra l’attrice e la scrittrice esiste una profonda affinità: “Mi rivedo molto nella sua determinazione e tenacia: Grazia non si è lasciata fermare da niente e da nessuno per realizzare i suoi obiettivi. Nel mio piccolo, posso dire che anche io ho fatto e continuo a fare di tutto per realizzarmi nei miei. Mi sento molto vicina a lei anche per la sua paura del rifiuto. Grazia temeva di non essere abbastanza, di non essere bella, e penso che questo sia un sentimento universale”.

Un omaggio a tutte le donne che scrivono la propria storia

Con “Grazia”, Barbara Pitzianti rende omaggio non solo a una grande scrittrice sarda, ma anche a tutte le donne che, come lei, hanno lottato — e continuano a lottare — per affermare la propria voce nel mondo della cultura e dell’arte.