“Ereditare Eco” riunirà studiosi da tutto il mondo per rileggere l’eredità del grande semiologo. Un convegno-opera aperta per capire ciò che resta e ciò che ancora genera pensiero
Dieci anni dopo la sua scomparsa, l’Università di Bologna rende omaggio a Umberto Eco con il primo grande convegno internazionale dedicato alla sua figura e alla sua eredità intellettuale. Dal 27 al 29 maggio 2026, l’Alma Mater e il Centro internazionale di Studi umanistici “Umberto Eco” ospiteranno “Ereditare Eco. Umberto Eco, l’Università di Bologna e tutti i saperi del mondo”: tre giorni di incontri, letture e dibattiti negli stessi spazi in cui il maestro fondò, nel 1971, il DAMS, primo corso di laurea italiano in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo.
Un convegno nel segno del tempo e del pensiero
Il simposio nasce da un desiderio espresso dallo stesso Eco (1932-2016), che auspicava che trascorresse il tempo necessario per distinguere “ciò che merita di essere dimenticato da ciò che, invece, è destinato a durare e a generare nuovo pensiero”. A dieci anni di distanza, l’Università di Bologna raccoglie quella sfida con un evento che si propone non come commemorazione, ma come rilancio di un’eredità viva, fertile e aperta al futuro.
“Ereditare Eco” sarà infatti un convegno-opera aperta, in omaggio alla sua concezione del sapere come processo dinamico e dialogico: nessuna cornice tematica imposta, ma un confronto libero tra studiosi e studiose che, attraverso i propri interventi, delineeranno le direzioni più resistenti e feconde del suo pensiero.
Bologna celebra Umberto Eco: sei percorsi
Le proposte di intervento saranno organizzate attorno a sei ambiti di ricerca, che ripercorrono i territori intellettuali attraversati da Eco nel corso della sua carriera:
- Narrativa, con particolare attenzione al rapporto tra invenzione e conoscenza;
- Interpretazione e Traduzione, cuore del suo pensiero sull’infinita pluralità dei significati;
- Semiotica, la disciplina che più di ogni altra porta il suo nome nel mondo;
- Filosofia e Storia delle idee, dalla scolastica medievale alla contemporaneità;
- Medioevo, fonte inesauribile di modelli e simboli per la modernità;
- Media, dal libro al digitale, dall’enciclopedia al web.
Un’eredità che continua a parlare
Il convegno intende mettere in dialogo ricercatori, docenti e lettori di generazioni diverse per interrogarsi su quanto della visione di Eco resti oggi centrale — in un mondo trasformato dalla velocità, dalla rete e dall’intelligenza artificiale — e su quali nuove piste interpretative possano ancora aprirsi. L’obiettivo, spiegano dall’Alma Mater, è “far emergere ciò che del pensiero di Eco continua a generare domande e non semplici risposte”: un modo per ribadire che la conoscenza, per Eco, non è mai stata un punto d’arrivo, ma un viaggio infinito tra i segni e le storie del mondo.