Si è spento oggi, martedì 9 settembre, a Bologna, Stefano Benni, scrittore, poeta, giornalista e sceneggiatore tra i più originali della narrativa italiana contemporanea. Aveva 78 anni ed era malato da tempo. La notizia della sua scomparsa è stata confermata all’Adnkronos dalla casa editrice Feltrinelli, con cui Benni aveva pubblicato gran parte delle sue opere
Nato nel capoluogo emiliano il 12 agosto 1947, Benni ha attraversato oltre quattro decenni di vita culturale italiana con uno stile inconfondibile: ironico, visionario, surreale, spesso feroce. Autore difficile da etichettare, ha costruito un universo letterario unico, dove convivono satira politica, poesia, denuncia sociale e umorismo anarchico.
Le opere più celebri di Stefano Benni
Nel corso della sua lunga carriera, Stefano Benni ha firmato alcuni dei romanzi più amati della narrativa italiana contemporanea, capaci di fondere satira, poesia e immaginazione. Tra i suoi titoli più noti: Bar Sport (1976) – Il libro d’esordio che lo consacrò al grande pubblico: una serie di racconti ambientati in un bar di provincia, popolato da personaggi surreali e indimenticabili. È diventato un classico della comicità italiana; Terra! (1983) – Romanzo di fantascienza satirica, ambientato in un futuro distopico. Una narrazione ricca di invenzioni linguistiche e critica sociale; Baol (1990) – Un’opera visionaria e simbolica, in cui un poeta ribelle combatte contro un regime che censura l’arte e le emozioni; La Compagnia dei Celestini (1992) – Una storia sospesa tra adolescenza e distopia, centrata su un violento sport urbano che diventa metafora del potere e della resistenza; Elianto (1996) – Una fiaba surreale e dolente, che racconta la lotta di un giovane malato e dei suoi amici contro un mondo disumanizzato; Saltatempo (2001) – Considerato uno dei suoi capolavori. Attraverso la vita di un ragazzo dotato di poteri magici, Benni racconta l’Italia dagli anni ’60 in poi, tra sogni, disillusioni e mutamenti sociali; Achille piè veloce (2003) – Una riflessione sull’identità, la malattia e l’amicizia, ispirata liberamente al mito omerico; Margherita Dolcevita (2005) – Una fiaba contemporanea narrata da una ragazzina anticonformista che si ribella alla trasformazione del suo mondo familiare. Satira affilata del consumismo e della mediocrità borghese; Giura (2020) – Il suo ultimo romanzo: una storia di vendetta e redenzione ambientata tra Appennino e mito, sospesa tra noir e allegoria.
Benni ha saputo creare un universo letterario originale e riconoscibile, che ha attraversato generazioni di lettori mescolando generi, stili e registri, sempre fedele a una visione libera, poetica e profondamente critica del mondo.