Negli ultimi anni il rapporto tra i giovani e il cinema è profondamente cambiato. L’avanzamento delle piattaforme streaming e la crescita sempre più celere della digitalizzazione, hanno reso l’intrattenimento più smart ma spesso anche più solitario. Andare al cinema per molti ragazzi sembra un’abitudine quasi vintage. Eppure la settima arte resta uno dei linguaggi più completi e coinvolgenti, capace di unire immagini, musica, parole ed emozioni in un’unica esperienza collettiva.
La domanda che si sente di frequente è la seguente: “Ma perché devo andare a vedere questo film al cinema quando posso più comodamente aspettare che arrivi sulle piattaforme alle quali sono già abbonato?” Ebbene sì, il fattore economico e la comodità sono certamente i più preponderanti: guardare un film da casa è più semplice e meno costoso.
Il ragionamento sembrerebbe piuttosto sensato se solo andassimo ad analizzare persone, famiglie, cultura, fattore economico e abitudini quotidiane. Prendiamo come esempio una famiglia, magari con più di un figlio, o un giovane, magari fuorisede e con uno stipendio basico, questi andrebbero molto più volentieri al cinema durante le giornate dedicate al cinema a 3,50euro anziché a prezzo pieno che varia dai 7 ai 9 euro.
Rapporto SIAE 2024 registra una crescita significativa
La buona notizia la riporta Cinecittà News: durante i primi cinque mesi del 2025, le sale cinematografiche italiane hanno registrato una crescita significativa rispetto allo stesso periodo del 2024.
Secondo i dati diffusi durante la presentazione romana del Rapporto SIAE 2024, da gennaio a maggio sono stati registrati 30,9 milioni di spettatori, con un incremento dell’8,8%, mentre la spesa al botteghino ha raggiunto i 228,4 milioni di euro, segnando un aumento del 10,6%. Anche il numero di spettacoli è cresciuto, seppur lievemente, con un +0,8%.
I giovani sono al centro del ragionamento strategico per il futuro delle sale cinematografiche. Se da un lato le abitudini di visione si sono profondamente trasformate, con lo streaming sempre più centrale, dall’altro la Generazione Z sembra avvicinarsi al cinema in modo nuovo, più spontaneo, più emotivo. Iniziative come “Cinema Revolution” e “Cinema in Festa”, con biglietti ridotti, hanno avuto un impatto piuttosto positivo.
Il ruolo centrale delle scuole e delle iniziative mondane
È necessario, quasi fondamentale, abituare le giovani generazioni all’idea che il cinema non è solo andare a guardare il film scelto, ma è un’esperienza vera e propria. Una sala buia, il silenzio condiviso, i sorrisi e le emozioni vissute insieme ad altre persone, nello stesso momento, rendono ogni proiezione una grande esperienza. Promuovere iniziative con biglietti ridotti, eventi speciali, rassegne tematiche, incontri con registi o attori e proiezioni dedicate ai giovani può sicuramente invogliare il pubblico giovanile a seguire più assiduamente la rassegna cinematografica.
Un ruolo centrale lo hanno le scuole. Portare il cinema nelle aule attraverso progetti didattici, cineforum e collaborazioni con sale cinematografiche, aiuterebbe i ragazzi a sviluppare uno sguardo più critico e una maggiore sensibilità artistica. Capire come nasce un film, quali messaggi trasmette e come può influenzare la società rende il cinema più interessante e vicino alla loro realtà.
Incentivare i giovani a vivere all’insegna dell’arte e della cultura significa offrire loro strumenti per comprendere il mondo e se stessi. Il cinema può essere una porta d’accesso privilegiata a questo percorso poiché racconta storie, apre dibattiti, stimola emozioni e accentua in loro un pensiero critico.
Dietro ogni film c’è il lavoro di centinaia di persone
Quando scegliamo di andare al cinema, dovremmo ricordarci che dietro ogni film c’è il lavoro di centinaia di persone: dalle produzioni agli attori e alle attrici, registi e registe, fino a figure spesso invisibili ma fondamentali come macchinisti, scenografi, sceneggiatori, direttori della fotografia, aiuto regia, autisti e casting director.
Ogni dettaglio che vediamo sullo schermo è il frutto di competenze, sacrifici e passione. Andare al cinema e sostenere il cinema significa riconoscere e valorizzare questo lavoro – spesso precario e molto difficile per chi intraprende questa carriera, che rende possibile la nascita di storie capaci di emozionare e far riflettere.
Ma il cinema non finisce sullo schermo. C’è anche chi lavora ogni giorno nelle sale cinematografiche, offrendo al pubblico la possibilità — e il privilegio — di vivere l’esperienza unica del grande schermo che, al tempo stesso, è spazio culturale e punto di incontro.
Pensare a tutte queste persone significa compiere una scelta consapevole. Andare al cinema non è solo una forma di intrattenimento, ma un atto di sostegno alla cultura, al lavoro e alla comunità. Pensiamoli. E andiamoci, al cinema.








