In via Margutta la poesia dell’attore Antonio La Rosa dà nuova vita alle opere della mostra “Risvegli”

libro “Vivo dove sto”

Giovedì 20 novembre 2025, alle ore 18.00, il ristorante vegetariano Il Margutta Veggy Food & Art di Roma ospita la presentazione di “Vivo dove sto”, la seconda raccolta di pensieri poetici di Antonio La Rosa. L’appuntamento si inserisce nel percorso della mostra “Risvegli”, personale dell’artista allestita negli spazi di via Margutta 118 fino al 4 dicembre 2025, promossa dall’Associazione Culturale Disobedience ETS in collaborazione con Pavart e con il sostegno di Andrea Petrangeli, Senior Private Banker di Banca Generali, che sarà prorogata sino al 31 gennaio 2026.

A dialogare con l’autore sarà il curatore e critico d’arte Marco Dionisi Carducci. La serata sarà introdotta dalle parole di Tina Vannini, titolare del ristorante vegetariano e co-titolare della mostra, e arricchita dagli interventi musicali di Rossella Seno (voce) e Lino Rufo (chitarra e voce), che intrecceranno canzoni e suggestioni alle letture dei testi.

Vivo dove sto: un libro per “abitare” il presente

“Vivo dove sto” raccoglie pensieri e poesie nati negli ultimi anni, tra successi e cadute personali e collettive, nel continuo lavoro di sperimentazione che caratterizza la ricerca di La Rosa.
È un invito ostinato a vivere il qui e ora, a trasformare la paura in movimento, l’errore in esperienza, le coincidenze in occasioni di crescita. Il libro parla della bellezza dell’esistere, del coraggio di cambiare strada quando necessario, della responsabilità dei propri passi in un viaggio che dura “il tempo di un respiro del cosmo”, come scrive l’autore nel testo di quarta di copertina.

Le pagine alternano visioni urbane e paesaggi interiori, riflessioni sul tempo, sull’amore, sulla famiglia e sulla fragilità, con uno sguardo che resta sempre concreto e fisico, quasi scultoreo. Non a caso, La Rosa è artista visivo oltre che attore: nelle sue parole ritornano gli stessi equilibri instabili e la stessa tensione funambolesca che attraversano la pittura e la scultura esposte in “Risvegli”.

Il volume, pubblicato in tiratura limitata di mille copie, contiene in ogni esemplare un segnalibro originale: un lembo di stoffa ricavato dall’omonima tela “Vivo dove sto”, realizzata durante una residenza artistica nel 2022 e successivamente tagliata in mille frammenti. Ogni lettore porta così con sé un piccolo pezzo di opera, chiamato a ricomporre – simbolicamente e magari un giorno anche fisicamente – un quadro più grande, fatto di incontri e relazioni. In futuro, in una data al momento non prevista e prevedibile, questi “tasselli di puzzle” saranno ricomposti, così da dare nuova vita alla tela.

mini Litografia del quadro VIVO DOVE STO tagliato in mille pezzi

Risvegli: un viaggio nell’emotività e nella modernità

Le opere esposte rappresentano la sintesi perfetta di un’artista che ha fatto della riflessione sul mondo contemporaneo il fulcro della sua ricerca. La Rosa, infatti, non si limita a catturare la realtà, ma la trasforma in un racconto emotivo che interroga lo spettatore sul suo rapporto con l’ambiente circostante. Tra le opere più rappresentative spicca Risvegli (2021), grande tela che dà il titolo all’intero percorso espositivo e che sintetizza la tensione poetica di La Rosa tra fragilità umana e slanci vitali. Con Una giocata di troppo (2024), l’artista affronta invece le contraddizioni della modernità, tra rischio e precarietà, restituendo sulla tela l’energia inquieta del nostro tempo.

Con tele come Stato meditativo (2021) e Moon’s Silence (2018), l’artista esplora il conflitto interiore dell’individuo, sospeso tra la calma apparente e le turbolenze interne, evocando sensazioni di solitudine e introspezione attraverso una paletta cromatica intensa e suggestiva. La dichiarazione.1 (2015), invece, porta con sé la forza di un realismo introspettivo, capace di trasformare la scena in confessione emotiva.

Forme e materiali: la potenza della scultura

Non solo pittura, ma anche la scultura è protagonista della mostra, con opere come “Papaveri” (2024), che si distaccano dalla forma tradizionale e raccontano storie di fragilità e resilienza. Nella scultura Lovers.2 (2020), in acciaio corten, l’abbraccio si fa monumento, gesto intimo e universale al tempo stesso. Realizzate con materiali come ferro, alluminio e biochar, le sculture di La Rosa si presentano come metafore di una natura che resiste e che, pur nelle sue forme più dure, custodisce un’innocenza primordiale. Ogni opera tridimensionale è una riflessione sulla bellezza e sulla brutalità del mondo in cui viviamo.

Antonio La Rosa

Breve biografia dell’artista

Antonio La Rosa (Calasetta, 1976) è un artista e libero pensatore che vive e lavora a Roma. Dopo una lunga esperienza teatrale, si dedica alla pittura e alla scultura, privilegiando il ferro in omaggio alle radici familiari. Ha esposto in numerose città italiane e all’estero, realizzando opere monumentali come Genius a Vinci per i cinquecento anni dalla scomparsa di Leonardo. Tra i suoi progetti più noti vi è SporchiAmoci le Mani di Vita, che coinvolge migliaia di persone in un’arte partecipata. Scrittore di pensieri poetici, ha pubblicato i volumi Pensieri sparsi fra equilibri instabili e VIVO DOVE STO, con cui ha vinto il Premio Liberevento 2024. Le sue opere figurano in prestigiose collezioni private e in importanti mostre, dalla Biennale di Viterbo ad Arte in Nuvola a Roma.