Inizia il G7: Meloni alla vigilia ha parlato Macron, Merz, Starmer e Carney

Kananaskis,, vertice G7 – La presidente Giorgia Meloni durante un incontro bilaterale Il Primo Ministro Sir Keir Starmer

Alla vigilia dell’apertura ufficiale del vertice del G7 a Kananaskis, in Canada, si è svolto un incontro informale tra alcuni dei principali leader mondiali. A quanto si apprende, la premier italiana Giorgia Meloni ha preso parte a una riunione a porte chiuse con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro britannico Keir Starmer e il capo del governo canadese Mark Carney. L’incontro si è tenuto nel resort che ospita il summit, durante la notte italiana, e ha rappresentato un primo momento di scambio in vista dei lavori ufficiali.

L’inizio della conversazione è stato caratterizzato da saluti cordiali e battute tra i leader. Al centro del colloquio, il tentativo di trovare un orientamento condiviso in ambito europeo rispetto alla crisi tra Israele e Iran, con l’intenzione di estendere il coordinamento anche agli Stati Uniti, guidati da Donald Trump.

Il G7 che si apre oggi nella provincia dell’Alberta ha un valore simbolico, segnando mezzo secolo dalla nascita del formato. Nato come risposta alle turbolenze economiche degli anni ’70, il summit continua a essere uno spazio di confronto su sfide globali. Anche questa edizione non potrà ignorare i riflessi delle tensioni internazionali, in particolare l’instabilità in Medio Oriente. Tuttavia, come riferito da fonti diplomatiche italiane, il vertice non dovrebbe subire stravolgimenti, poiché la presidenza canadese punta a mantenere invariata la struttura del programma.

Le sessioni iniziali saranno riservate al formato ristretto del G7 e affronteranno temi cruciali come la situazione economica globale, la sicurezza delle comunità, le politiche energetiche e l’approvvigionamento di materiali critici. In serata, è prevista una cena incentrata su dossier di politica estera, che includeranno non solo il conflitto israelo-iraniano, ma anche le dinamiche nell’Indo-Pacifico e l’evoluzione del conflitto in Ucraina.

La giornata di martedì sarà dedicata all’outreach. Due sessioni distinte vedranno il coinvolgimento di Paesi esterni al G7: nella prima, con la presenza di Volodymyr Zelensky, si tornerà a parlare di Ucraina — occasione nella quale sono attesi contatti diretti tra il presidente ucraino e Giorgia Meloni. La seconda parte si concentrerà su innovazione tecnologica e sicurezza energetica. Al termine del vertice, la presidenza canadese pubblicherà una serie di dichiarazioni tematiche sui risultati raggiunti. Tra i temi che verranno toccati nei documenti conclusivi: intelligenza artificiale, materiali critici, lotta agli incendi — una priorità per il Canada — e la repressione transnazionale.

Non risultano in programma incontri ufficiali tra Meloni e il presidente Trump, ma fonti diplomatiche assicurano che ci saranno contatti. Per quanto riguarda la posizione italiana sul conflitto in Medio Oriente, la linea rimane invariata: “Puntare su una de-escalation, favorire la diplomazia e incoraggiare la ripresa del dialogo”.

Per l’Italia, il confronto odierno rappresenta anche l’occasione per dialogare più direttamente con gli Stati Uniti. “Non ci sono segnali di disallineamento tra i partner, ma piuttosto la volontà condivisa di lavorare a una soluzione”, chiariscono fonti vicine al dossier. Riguardo alle dichiarazioni di Trump su Vladimir Putin come possibile “mediatore” nella crisi tra Gerusalemme e Teheran, non vengono forniti commenti ufficiali.

I dazi americani, pur non figurando tra i temi formalmente all’ordine del giorno, potrebbero comunque emergere nei margini del summit. “Ma questi incontri multilaterali rappresentano sempre un’opportunità di confronto”, osservano le stesse fonti, lasciando aperta la possibilità che il tema venga discusso tra le delegazioni europee e, forse, con quella americana.